CONSAPEVOLEZZA AMBIENTALE,LA SFIDA PARTE DA ALVITO

Ad Alvito,in provincia di Frosinone,sono iniziati i lavori del XIX FORUM dell’Informazione cattolica per la custodia del Creato. Una comunità piccola,che conta poco più di 2000 abitanti sarà per due giorni al centro del dibattito culturale di esperti della Comunicazione e della ricerca per approfondire i temi presenti nella Carta di Pescasseroli, il documento approvato nel 2023 dall’Ordine nazionale dei giornalisti su proposta degli Ordini regionali di Lazio, Abruzzo e Molise, che affronta la consapevolezza ambientale nella professione giornalistica.

Ad aprire i lavori, moderati dalla giornalista Romina Gobbo,dopo i saluti istituzionali dei sindaci di Alvito e di Pescasseroli, il presidente di GREENACCORD ONLUS, Alfonso Cauteruccio,Ente formatore, che ha organizzato il Forum scegliendo il tema deontologico per il XIX FORUM nazionale. Da Cuneo ad Alvito, luoghi apparentemente impossibili per riunire i Giornalisti, perché lontani dal centro, dai luoghi che fanno notizia, eppure,ha sottolineato Cauteruccio, si tratta di luoghi straordinari che conservano intatte tradizioni e ambiente in territori incontaminati, elemento che caratterizza il Parco regionale. Il giornalista Mauro Banchini, nel suo intervento,ha marcato la tipicità delle piccole comunità portando i partecipanti in un viaggio immaginario nella realtà appenninica di Orsogna, un paese di montagna, ricordando Tiziano Terzani il viaggiatore che dopo aver percorso tanti chilometri disse di aver girato il mondo da cronista ma di non essere mai andato via dal suo paese. I luoghi delle aree cosiddette interne non sono ai margini ma al centro della radici di chi pur lontano non recide il legame delle origini. Non esistono zone periferiche perché il raccontarle le pone al centro.Banchini ha ricordato l’importanza di essere giornalisti del territorio,vivere a contatto con la realtà, con le persone, per raccontare le storie del quotidiano, bisogna alzarsi dalla sedia, lasciare la scrivania ed incontrare i protagonisti. A chiudere la prima giornata l’intervento di monsignor Ambrogio Spreafico, vescovo di Frosinone,che ha posto l’accento sull’importanza dell’informazione,sulla necessità di raccontare ciò che accade nel mondo,spesso nell’indifferenza dei grandi Media,il riferimento è alle guerre dimenticate,in Sudan,Congo… l’ambiente da custodire non è solo quello delle Risorse naturali ma comprende anche l’Uomo, così il presule richiama i contenuti della Carta di Pescasseroli, un codice di tutela che nel parlare di tutela ambientale contempla anche la protezione della fauna. Per il vescovo di Frosinone bisogna riportare al centro di tutte le attività il bene comune. Le encicliche “Laudato sì” e “Fratelli Tutti” rappresentano rispettivamente l’armonia del Creato e l’armonia della fraternità entrambe descrivono l’ambiente e i protagonisti della quotidianità. Le terre alte sono le periferie di cui parla papa Francesco, piccole comunità dove i rapporti tra le persone costituiscono la centralità del vivere quotidiano,dove tradizioni e usanze si tramandano facendo riscoprire la vera essenza delle piccole comunità,autentici tesori da proteggere e sui quali investire.

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