NATALE, DALL’ORRORE DELLE GUERRE ALLA SPERANZA
di Mario Barbarisi
Che NATALE è quello che ci apprestiamo a celebrare? È un evento che quest’anno ricorre mentre nel mondo si contano oltre 50 guerre. In tanti fuggono dalla miseria,dalle carestie in cerca di un approdo,per poi ritrovarsi nell’indifferenza di una società consumistica, ipocrita,lontana dagli insegnamenti evangelici. Si raccolgono fondi per la ricerca medica e scientifica, perché si dice che a Natale si è tutti più buoni,mentre si spendono milioni di euro (dollari) in armamenti, in strumenti di morte. In Medio oriente sono morti circa 45mila palestinesi, l’attentato del 7 ottobre 2023 è diventato il pretesto per un genocidio che non si arresta, nonostante la ferma condanna della comunità internazionale e dello stesso Papa Francesco. A nulla servono le inutili giustificazioni di chi commette crimini contro l’umanità. Lo stesso vale per tutte le altre guerre nel mondo. Il Natale ci ricorda la nascita del Salvatore,un segno di Speranza per tutti, perché regni ovunque la pace c’è bisogno che prevalga innanzitutto il buon senso. È questo l’augurio migliore del Natale che quest’anno è sottolineato dall’apertura della porta Santa, inizia il Giubileo della Speranza voluto da Papa Francesco. C’è bisogno di tanta solidarietà in un momento di forte crisi per tutta l’umanità. C’è bisogno di un’equa distribuzione delle ricchezze, evitare ogni conflitto e sconfiggere la povertà, è questo che dice Gesù, nascendo al freddo e al gelo, ad ogni credente.