DOPO IL PRIMO MAGGIO, COSA RESTA DELLA FESTA DEL LAVORO ?
A cura di Mario Barbarisi
Come ogni anno, il primo maggio, si è celebrata la Festa del Lavoro, in migliaia nelle piazze delle principali città, tante le dichiarazioni di esponenti sindacali, politici ed intellettuali, poi il concertone di piazza San Giovanni a Roma. Tutti pronti a ricordare l’importanza del Lavoro, la “storica” inadeguatezza dei provvedimenti del Governo, il lavoro nero, la precarietà di milioni di lavoratori… parole che seppur giuste, e giustificabili per il momento di rito, restano solo parole a cui fa eco la triste verità: il giorno dopo, spente le luci, i riflettori e gli obiettivi delle telecamere e delle macchine fotografiche, tutto ritorna come prima. Ha ragione il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, quando nei giorni scorsi ha affermato che “il lavoro precario stride con lo sviluppo”, ma dove sono lavoro stabile e ben retribuito?
In Italia il lavoro sommerso riguarda circa 3 milioni di persone, il 12% dell’intera forza-lavoro, di cui 1/4 nel lavoro domestico. E poi c’è il capitolo Sicurezza che non è certo poca cosa: nel belpaese, nell’anno 2022, si sono verificati 1090 morti sul lavoro, +17% rispetto al periodo COVID. Le denunce di infortuni sul lavoro, mortali e non, sono aumentate del 25,7%,rispetto ai dati del 2021,arrivando a quota 697,773.
La domanda, per dirla con Lubrano, storico conduttore di MI MANDA RAI 3, sorge spontanea, ed è la seguente: se c’è tutta questa attenzione mediatica, politica e sindacale sul mondo del lavoro e sulla Sicurezza, come mai le morti bianche e gli incidenti, di anno in anno, aumentano anziché diminuire? Eppure la normativa in materia di Sicurezza è stata adeguata ed esistono (!?) controlli delle forze dell’ordine sui luoghi di lavoro che prima non c’erano. È fin troppo evidente che la macchina dello Stato, a riguardo, funziona poco e male! Il primo maggio Festa del lavoro, tre giorni prima (28 aprile) si è celebrata la Giornata Mondiale sulla Sicurezza nei Luoghi di lavoro. A guardare numeri e statiche e a confrontare gli stessi con quelli degli anni precedenti ci si rende conto del quadro peggiorativo. Ma davvero la Sicurezza ed il futuro dei giovani, da garantire con una occupazione stabile e ben retribuita, costituiscono una priorità assoluta per il Paese? Sembrerebbe proprio di no! Terminato il concertone, smontato il palco, riposti gli striscioni e le bandiere in soffitta, si riparte daccapo,tutto come prima, forse peggio!