SENTENZA DEL TAR, LA VALUTAZIONE DEL CARABINIERE, NEL CASO PROPOSTO DAL SINDACATO, È ERRATA.

“Inferiore alla media”. Carabiniere ricorre al Tar e vince, il Nuovo Sindacato Carabinieri (NSC) : ” La Giustizia ha capito che l’Arma dei Carabinieri demotiva ingiustamente i suoi uomini” (ovviamente riferito dal caso in specie – ndr)
“Quello che non ci viene riconosciuto dalla grande famiglia, all’interno della casa di vetro, ci viene però riconosciuto dalla giustizia. Il Nuovo sindacato Carabinieri aggiunge alla sua lista, l’ennesima vittoria di un proprio iscritto che ha fatto ricorso al Tar avverso una scheda valutativa ingiusta”.
È quanto dichiara la segreteria regionale Campania del Nuovo Sindacato Carabinieri (NSC) nel Comunicato stampa che abbiamo ricevuto in Redazione e che pubblichiamo.
“Nonostante le attitudini risultate positive, (prosegue la nota) un militare è stato giudicato nelle note caratteristiche inferiore alla media. Una valutazione che se pronunciata per due volte consecutive, porta alla perdita del posto di lavoro. Il nostro collega – spiega Nsc – si è dapprima rivolto al Ministero della Difesa che ha accolto il provvedimento impugnato e disposta nuova valutazione per l’incongruenza tra le attitudini riconosciute e la valutazione finale. L’Amministrazione che avrebbe dovuto rivedere il giudizio, ha pensato bene di esprimersi nuovamente in senso negativo, valutando negativamente anche le attitudini prima bene riconosciute. Proposto ricorso al Tar, mediante lo studio legale convenzionato, (Argieri) il collega ha vinto e adesso la valutazione dovrà essere giusta e coerente. Abbiamo vinto nella tutela del collega, ma spiace – conclude la nota stampa – che per vedere riconosciuti i diritti dei militari, occorra rivolgersi alla giustizia perché l’Arma anziché incentivarli, li demotiva”.

Foto-La sede del TAR

Nuovo Sindacato Carabinieri

(la Redazione sottolinea che la nota Stampa si riferisce ad un caso specifico e particolare, siamo convinti che la demotivazione di cui parla L’NSC non sia una pratica diffusa ma una eccezione che la Giustizia ordinaria non ha esitato a riscontrare e a condannare).

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