DIOCESI DI AVELLINO, IL VESCOVO “TURIGRINO” AIELLO

di Mario Barbarisi

In questi ultimi giorni di ferie sono stato raggiunto telefonicamente da persone rimaste in città, mi hanno raccontato, chiedendomi un parere, del “pellegrinaggio” organizzato dal vescovo di Avellino, Arturo Aiello: una mini crociera con posti limitati e a pagamento per raggiungere i faraglioni di Capri e pregare al calar del sole. Avrete notato, nel titolo di questo articolo, l’uso del termine TURIGRINO. È un neologismo che sta a significare il turista pellegrino, fa sintesi dei due termini per descrivere una nuova figura. Ecco, a mio avviso, questo termine si presta bene a descrivere,in questo caso, il Vescovo Aiello, un TURIGRINO. Personalmente non approvo la scelta, che definisco elitaria, di invitare alla preghiera su di un battello con posti riservati, a pagamento , oltretutto in un contesto lontano geograficamente e culturalmente dall’Irpinia e molto più vicino alla Sorrento da cui Aiello proviene e da dove, forse, non è mai andato via, sono posti incantevoli ma il suo mandato è altrove, nessuno lo ha obbligato a lasciare il mare per i monti, le “sue pecore” sono tra i lupi, non tra i pesci! Per queste ragioni avrei preferito, (dai commenti non sono il solo) una preghiera comunitaria a km (e costo) zero, tra i monti incontaminati dell’Irpinia o tra le strade di periferia del capoluogo, o dei tanti luoghi simbolo… Ovviamente questo è il mio modesto parere concesso su richiesta. Non credo che l’attuale pontefice, che nel nome e nell’apostolato richiama gli insegnamenti di San Francesco, il poverello di Assisi, condivida scelte elitarie e divisive, specie in un periodo così delicato. Chi non avrà trovato posto sulla barca per Capri non si rattristi , è giusto che sappia una cosa, per fortuna già ampiamente nota, in quanto contenuta nelle Sacre Scritture: il paradiso si può conquistare ovunque, pregando e con buone azioni.