ISRAELE, SUPERATA LA “LINEA ROSSA” ED IL BUON SENSO.
di Mario Barbarisi
Negli ultimi giorni apprendiamo dai Media nazionali che in Medio oriente cresce, di ora in ora, la tensione: scontri tra manifestanti palestinesi e polizia israeliana. Un conflitto senza fine che conta nei secoli un bilancio enorme di vite spezzate, senza la possibilità di scorgere una soluzione. A dir il vero una soluzione ci sarebbe:i palestinesi dovrebbero “semplicemente” andare via, lasciare terra e case e andare altrove, sapete il perché? Quella è la “Terra Promessa” , di cui parlano le scritture e quello israeliano è, o meglio sarebbe, il popolo eletto! Nessuno dei Media, ci risulta, ha spiegato per bene le ragioni che di recente hanno riacceso rabbia e odio nella città Santa. Per il premier Netanyahu “è stata superata la linea rossa” , per i palestinesi, invece, Israele avrebbe cacciato i Palestinesi. Il problema non è individuare chi ha ragione, ma quale soluzione ricercare per fermare il conflitto armato che inesorabilmente va avanti da decenni. E soprattutto:esiste uno Stato, un organismo internazionale superiore in grado di intervenire, di far cessare le ostilità e guidare un tavolo di trattativa tra le parti per raggiungere un accordo che segni la pace?
Il premier israeliano Netanyahu ha ribadito che Hamas ha “oltrepassato la linea rossa” e che Israele senza esitare avrebbe risposto “con grande forza e determinazione “. L’offensiva di Hamas dopo gli scontri alla Spianata è stata dura. Il raid di Israele su Gaza avrebbe causato numerosi morti, 9 sarebbero bambini, e oltre 700 feriti, un bilancio destinato a crescere in mancanza di un piano. Gli scontri si sono verificati a causa del malcontento palestinese per lo sfratto delle famiglie dalle loro case a Gerusalemme est da parte di coloni ebrei, nella parte araba della città santa. Nel fulcro della cristianità si continua da secoli a combattere e a morire, mentre il mondo resta a guardare. Quello israelo-arabo-palestinese è un conflitto che come tutte le guerre, con vittime innocenti, non dovrebbe esistere, quella della violenza è una strada senza uscita, dovrebbe bastare la conoscenza della storia per comprenderlo, ma evidentemente non basta per capire il male che si compie a sé stessi e agli altri. È bello ricordare che papa Francesco nell’enciclica LAUDATO SÌ, parla di pianeta come di una Casa Comune, una casa di tutti e per tutti: una sorta di condominio dove il rispetto reciproco e la solidarietà costituiscono il giusto mix di ingredienti per una convivenza sana, proficua e duratura.
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English version. Traduzione
Israel, over the Red Line and good sense.
Mario Barbarisi
Israeli Prime Minister Netanyahu reiterated that Hamas had “crossed the red line” and that Israel would respond “with great strength and determination.” Hamas’ offensive after the clashes at the Esplanade was tough. Israel’s raid on Gaza would have resulted in numerous deaths, 9 are children, and more than 700 injured, a toll that will grow in the absence of a plan. The clashes occurred because of Palestinian discontent over the eviction of families from their homes in East Jerusalem by Jewish settlers in the Arab part of the holy city. At the heart of Christianity we have been fighting and dying for centuries, while the world stands by and watches. The Israeli-Arab-Palestinian conflict is a conflict that, like all wars, with innocent victims, should not exist, that of violence is a dead end, knowledge of history should be enough to understand it, but clearly it is not enough to understand the evil that is done to oneself. It is nice to remember that Pope Francis in the encyclical LAUDATO SÌ, speaks of the planet as a Common House, a home for all and for everyone: a kind of condominium where mutual respect and solidarity constitute the right mix of ingredients for a healthy, profitable and lasting coexistence.