AVELLINO – “FIGLI DI UN DOPO”, IL CONVEGNO IN OCCASIONE DELLA GIORNATA DELLA MEMORIA
A cura di Mario Barbarisi
Nel giorno in cui si celebra la Shoa, il giorno della memoria, come ogni anno il 27 di Gennaio, nella sala Grasso di Palazzo Caracciolo, sede dell’Amministrazione provinciale di Avellino, si è svolto il Convegno “FIGLI DI UN DOPO” , riflessioni per il tempo presente a partire dal libro “UNA NUOVA INNOCENZA, OLTRE LA PANDEMIA” dello scrittore, giornalista vaticanista, Raffaele Luise. Si torna alla libertà di incontrarsi, dunque, per occasioni letterarie e culturali, anche se con forti limitazioni a causa dell’emergenza Covid, un merito da attribuire agli organizzatori dell’evento, su tutti il dottor Marcello Gentile, Presidente “Pia Opera Universitaria dei Santi Pietro e Paolo” , “Gran Maestro Ordine nobilitante al merito dei Santi Pietro e Paolo”. Nonostante le numerose richieste di adesione pervenute, nella sala è stato possibile accogliere solo quindici persone, oltre i relatori, tutti giustamente distanziati tra loro. Il primo intervento, a cura del professor Rocco Pezzimenti, ordinario di storia delle dottrine alla LUMSA, ha permesso di comprendere appieno il significato e il senso del Totalitarismo collocando il termine e l’uso nelle varie epoche storiche, fino al nazifascismo. Ogni forma di totalirismo significa controllo totale di ogni azione umana, privazione della libertà individuale e collettiva, fino alla creazione di un nemico da eliminare. In questo quadro, secondo il professor Pezzimenti, rientra la persecuzione che ha visto vittime milioni di ebrei, un genocidio attuale per i conflitti tuttora in corso: il totalirismo, anche se non compiuto nella sua interezza, oggi è tra le principali cause di conflitti armati, emigrazioni e restrizioni della libertà.
Nasce, dunque, l’esigenza di un cambio di rotta, quanto mai necessario per ripartire mettendo al centro l’Uomo, secondo il principio dell’Ecologia Umana espresso da Papa Francesco nell’enciclica Laudato Si, è ripreso nelle battute finali dei lavori. Legato al totalirismo il professor Pezzimenti ha raccontato un episodio vissuto in prima persona: l’elezione di Woytila al soglio pontificio. “Abitando a pochi passi da piazza San Pietro ho notato la tanto attesa fumata bianca, sceso in strada ho visto i festeggiamenti e mi ha colpito, in particolare, la gioia di un gruppo di turisti provenienti dalla lituania. Ho chiesto ad uno di loro il motivo di tanta gioia e mi è stato risposto:immaginavo la faccia di Breznev al Cremlino quando avrebbe appreso che il nuovo Papa era un polacco. Lì ho capito che sarebbe cambiata la storia. ” Nel passaggio da un intervento all’altro, con continui richiami e accenni storici dei relatori, ha preso la scena, con maestria, nonostante la giovane età, Emmanuel Casaburi, talentuoso artista che dal leggio posto sotto lo stendardo dell’Amministrazione provinciale di Avellino, che ha patrocinato l’evento, ha brillantemente declamato poesie tratte dal libro presentato per l’occasione.
Ha concluso i lavori lo scrittore Raffaele Luise, noto vaticanista, autore del libro “Una nuova innocenza dopo la pandemia”, che ha ricordato degli oltre 100 viaggi compiuti, come giornalista, al seguito di Karol Woytila, su tutti alcuni episodi ritenuti significativi più di altri sono stati richiamati dal ricco cassetto della memoria professionale e umana per essere condivisi con i presenti, a cominciare dall’ingresso nella sinagoga: l’abbraccio con il rabbino Toaf, era il 1986,il Papa riconobbe gli Ebrei come i fratelli più adulti, liberandoli una volta e per sempre dall’accusa di deicidio. Un anno dopo l’incontro ad Assisi con i capi delle religioni, un’apertura totale al mondo intero e ai credenti di tutte le Confessioni. Nel 2001 l’ingresso di un pontefice in una moschea. Eventi che hanno fatto la storia, che hanno cambiato la storia della Chiesa e dell’umanità intera.
I lavori sono stati Moderati dal professor Gennaro Colangelo, Coordinatore Heritage LUMSA-HUMANITAS.