REFERENDUM ED ELEZIONI REGIONALI, IL RISULTATO…

Editoriale di Mario Barbarisi

Il messaggio che hanno lanciato gli elettori è molto chiaro: c’è tanta stanchezza e voglia di “rivoluzione”… pacifica!

Da poco è cominciato lo spoglio delle schede, non si ha ancora il quadro definitivo, ciononostante è già possibile trarre alcune conclusioni. Cominciamo col dire che la schiacciante vittoria del SÌ al Referendum è un segnale chiaro:la gente è stanca di vedere la Casta che accumula privilegi, con la vittoria del SÌ andranno a casa un bel po’ di “fannulloni”. Ho volutamente atteso la chiusura dei seggi per intervenire sulla questione: Ma quale taglio alla democrazia? Siamo il Paese in Europa col maggior numero di parlamentari ed anche quello col maggior numero di problemi irrisolti, a cominciare dal debito pubblico! Un altro segnale da cogliere è il forte astensionismo:in Italia hanno votato all’incirca una persona su due(54,60%),siamo diventati americani, si partecipa sempre meno alle scelte . Dietro questo dato, molto negativo per una democrazia, si nasconde la scarsa fiducia dei cittadini nella politica e nelle Istituzioni che la rappresentano. È stata una pessima campagna elettorale per le regionali, guardando alla Campania, oltre ai gravi episodi di brogli elettorali con schede “precompilate”, si è notata l’ assenza di temi cruciali, quali la lotta alla criminalità e la Tutela ambientale. Quest’ultimo è un tema sul quale era tornato, dopo la pubblicazione dell’enciclica Laudato SÌ, lo stesso papa Francesco nell’ultima udienza del Mercoledì. Sappiamo bene che i due temi, criminalità e Ambiente, vanno spesso a braccetto;non c’è solo la gestione e lo smaltimento dei Rifiuti ad essere oggetto della golosa attenzione di malavita e malapolitica, c’è anche la gestione delle risorse idriche. Non a caso con la chiusura delle urne ha inizio la campagna di adesione dei Comuni della regione Campania alla proposta di Referendum abrogativo della legge regionale n.15 del 2015. Nonostante la profonda delusione per la mancata attuazione dell’esito del referendum del giugno 2011, c’è chi, come padre Alex Zanotelli, è pronto a suonare la carica. Provo a dare un titolo a tale azione: I Comuni al centro! I Comuni tornino ad essere liberi di decidere sull’affidamento dei Servizi, preferendo la gestione pubblica dei Servizi idrici.

Queste elezioni, regionali e il voto referendario, hanno sancito la centralità degli elettori in un sistema che ha bisogno di modifiche strutturali, ora più che mai si rende necessaria, infatti, una stagione delle riforme. Il taglio dei parlamentari, infatti, obbliga l’Italia a modificare al più presto la legge elettorale e i luoghi della rappresentanza politica. Per quanto concerne le previsioni sui candidati consiglieri alla Regione bisognerà attendere ancora, ma un nome vale l’altro, nel vuoto dei partiti e di chi li rappresenta è impossibile trovare soluzione ai tanti problemi. Il cambiamento ha avuto inizio ma il cammino da fare è ancora lungo.

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