STORIE DI OSPEDALI… CHIUSI E ABBANDONATI.
A Roma (e non solo!) ospedali abbandonati e sconosciuti nel tempo del CORONAVIRUS-COVID 19.
A cura di ALFONSO SANTOLI
Nel 2007 la Regione Lazio annunziava la realizzazione di un nuovo ospedale in zona Bufalotta(Roma nord)nell’area dove sorgeva il nuovo quartiere. L’edificio avrebbe dovuto avere 300 posti letto e servire il quadrante Salario-Nomentano e i quartieri Talenti,Serpentara,Fidene e Bufalotta, “considerati dalla Regione Lazio sguarniti di presidi pubblici giornalieri”. Da evidenziare che già esisteva negli anni quaranta un ospedale a Bufalotta nel parco della Marcigliana (in Via Bartolomeo Capitano) abbandonato,ricordato come ex manicomio, utilizzato come collegio femminile ,trasformato successivamente in istituto geriatrico: cinque piani con una enorme terrazza, e grandi finestre (delle quale è rimasto solo lo scheletro) che si affacciavano su un florido giardino interno,ora è coperto da un ammasso di detriti di ogni genere .Alla fine degli anni novanta l’importante edificio fu occupato dai senzatetto . Nel 2007 l’assessorato alla Sanità regionale avrebbe voluto realizzare ex novo un ospedale in zona Bufalotta senza tener conto della ristrutturazione dell’edificio già esistente nella zona Marcigliana.Nel frattempo l’antichissimo e funzionale ospedale di Roma,il San Giacomo,fondato nel 1339,donato dal Cardinale Salviati ,con il vincolo testamentario che continuasse ad essere un ospedale, era a circa 100 metri da Piazza del Popolo e venne chiuso. Nel San Giacomo c’erano,tra gli altri, anche reparti d’avanguardia,tra i quali quello di ortopedia. Nel 2008 l’ultima ristrutturazione è costata alla Regione ben 11 milioni di euro,col potenziamento tra l’altro anche della rianimazione con 12 posti letto e strumentazioni sofisticate. A ristrutturazione conclusa, ad agosto del 2008, veniva deliberata la definitiva chiusura dell’antico ospedale entro il 31 ottobre dello stesso anno. Sono risultati inutili gli appelli degli intellettuali ,dei comitati cittadini e tutte le manifestazioni di piazza. E’ venuta meno nel frattempo la possibilità di vendere l’ospedale per l’opposizione da parte degli eredi del cardinale Salviati,antico proprietario dell’ospedale, i quali hanno dimostrato con un documento il vincolo di destinazione d’uso. Attualmente il “San Giacomo” è abbandonato mancano fondi e una progettualità per riportare la struttura alle condizioni precedenti. Le modernissime attrezzature che nel 2008, in occasione dell’ultima ristrutturazione, erano destinate alla terapia intensiva, dopo la chiusura del San Giacomo erano state destinate all’ospedale Santo Spirito, ma per la grossa volumetria e le conseguenti difficoltà logistiche sono rimaste al loro posto…fino a diventare “invisibili” . La situazione attuale è il frutto del disfacimento delle risorse già esistenti: un complesso ospedaliero mai realizzato nella zona Bufalotta , una stupenda struttura preesistente, sempre nella zona Bufalotta ,nella riserva della Macigliana, completamente abbandonata,il San Giacomo chiuso, nonostante fosse stato ristrutturato pochi mesi prima .Stessa sorte è capitata anche al Forlanini, sempre a Roma, così come a tanti altri ospedali italiani. È una circostanza che deve indurre a profonde riflessioni, considerando che nell’attuale tempo di emergenza dovuta alla PANDEMIA da CORONAVIRUS-COVID, in cui anche un solo posto letto di terapia intensiva in più può salvare una vita umana, tutte queste strutture sanitarie sarebbero state necessarie.
Alfonso Santoli