CORONAVIRUS, FERMARE LA PANDEMIA!

Editoriale di Mario Barbarisi

C’è una lezione che abbiamo imparato in queste settimane, è il caso di dire sulla nostra pelle: l’Uomo, nonostante gli innumerevoli progressi della specie a cui appartiene, non è Dio! Viaggiare nello Spazio, fecondare in vitro, clonare la pecora Dolly, lanciare messaggi nell’etere, non fa assolutamente somigliare l’uomo a Dio, tuttalpiù ne evidenzia le capacità, ma null’altro. È bastato un virus, un essere vivente minuscolo, invisibile ad occhio nudo, a mettere in ginocchio l’intera Specie umana. Coloro che hanno fede in tutto ciò che sta accadendo possono intravedere un disegno divino, non una punizione, ma un severo monito! Troppe guerre, ingiustizie e soprusi sono stati perpetrati da Uomo ad altro Uomo, la natura sfruttata e calpestata senza alcun riguardo, tutto finalizzato al profitto, al proprio tornaconto personale. Chi non ha fede, allo stesso modo non potrà fare a meno di cogliere dei segnali, capire che si rende necessario invertire la rotta, rivedere al più presto abitudini e modi di agire, nei confronti del prossimo e dell’Ambiente. Ma veniamo all’emergenza:Come uscire da questo vero e proprio incubo diventato, almeno in apparenza, senza fine? I numeri e le statistiche ci dicono che “gli esperti” tali non sono! Rileggendo le dichiarazioni di soli quaranta giorni fa emerge, infatti, che nessuno aveva ed ha certezza e conoscenza del nemico da combattere. Il susseguirsi di numerosi provvedimenti, talvolta anche in contraddizione fra loro, dimostra che brancoliamo nel buio. Non mi riferisco solo alle cosiddette fake news, ma alle dichiarazioni di esperti. Sembrerebbe, ad esempio, che il CORONAVIRUS-COVID sia in grado di resistere anche al caldo, altrimenti non si spiegherebbero i casi di contagio registrati nella zona equatoriale. Ci sono poi ancora, in tutta Europa e anche negli Usa, troppi decessi, vuol dire che da sola la quarantena non basta! È necessario, allora, che i positivi, anche se asintomatici, vadano individuati al più presto, censiti e separati dalla restante popolazione sana, quest’ultimi potranno, quindi, anche ritornare alle proprie attività lavorative, evitando che l’intera società vada in blocco totale. È, grosso modo, quanto sta accadendo in Germania:il Paese europeo che, al momento, ha fatto registrare il numero più basso di decessi. In attesa di un vaccino, la prevenzione costituisce l’unico rimedio contro questa pandemia. Speriamo che gli scienziati e i governanti di tutti i Paesi capiscano al più presto la strada necessaria da percorrere. Non sarà possibile rimandare ulteriormente la riapertura di tutte le attività, più trascorrono i giorni e maggiore è anche il rischio che si sviluppino tensioni e scontri sociali. Viviamo una emergenza ma bisogna trovare una via di uscita.

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