SAPER RICONOSCERE IL FIGLIO DI DIO. IL PRESEPE “NORMALE” DI DON VITALIANO DELLA SALA
Ci aveva abituato a raffigurazioni presepiale molto particolari, don Vitaliano Della Sala, come nell’anno 2012 quando vicino alla Grotta della natività collocò una gru di metallo con tanto di striscione, per ricordare la protesta, alcuni mesi prima, degli operai a Brescia;oppure quando mise il Bambino in un gommone, per ricordare che Gesù bambino era anche nel piccolo Aylan, profugo siriano di soli 3 anni in fuga dalla guerra e ritrovato cadavere sulle coste della Turchia. Nell’omelia della domenica che anticipa il santo Natale, don Vitaliano Della Sala ha indicato ai fedeli il presepe allestito quest’anno ai piedi dell’altare della chiesa di San Giovanni a Capocastello di Mercogliano, paese della diocesi di Avellino, che dista pochi chilometri dal capoluogo. Una raffigurazione semplice, tradizionale, a dimostrazione, ha affermato don Vitaliano, che il figlio di Dio nasce in povertà, il luogo che accoglie lui e i genitori è una stalla, non un luogo regale. Se oggi dovesse rinascere, ha chiesto il sacerdote ai presenti, sapremmo riconoscerlo? E soprattutto sapremmo accoglierlo? Duemila anni fa, come oggi, la vera “provocazione” è rappresentata dalla normalità, un Dio Re che nasce in una stalla, nella povertà, tra i diseredati, mentre l’umanità attendeva la nascita in sontuose vesti in una casa lussuosa;anche oggi distratti guardiamo altrove, mentre Gesù è tra i poveri, tra i bisognosi. E noi, ha detto il sacerdote, sapremmo riconoscerlo? E soprattutto:abbiamo la forza, la fede e il coraggio per seguire il “SÌ” offerto, non senza paura, da Maria e Giuseppe alla chiamata di Dio? Don Vitaliano ha concluso l’omelia ricordando la straordinaria figura di San Giuseppe, rappresentata nel “dormiente” , tanto cara a Papa Francesco. Giuseppe accetta di essere sposo e padre, un compito difficile che egli assolve in modo esemplare.