SPRECOPOLI – IN ARRIVO NUOVE TASSE SULLA BENZINA

RUBRICA a cura di Alfonso Santoli

Per il prossimo triennio il Governo si prepara a dare l’ennesima stangata agli italiani con l’aumento dell’accise sui carburanti

Fra i 1.420 emendamenti della legge di bilancio ce ne è infatti uno che prevede di ritoccare al rialzo le accise sui carburanti per il triennio 2021-2024. Nella relazione tecnica che accompagna la proposta si calcola che complessivamente le maggiori entrate dall’incremento della tassazione sui carburanti nell’anno 2021 saliranno a 868 milioni di euro ,732 milioni di euro per l’anno successivo saliranno a 1,523 miliardi di euro,e 1.243 miliardi di euro per il 2024. Secondo l’ex viceministro dell’Economia, il leghista Garavaglia “La modifica della clausola di salvaguardia delle accise sui carburanti comporterà aumenti vertiginosi del prezzo della benzina e del gasolio 1,2 miliardi di euro nel 2021, di 1,6 miliardi nel 2022 e quasi 2 miliardi nel 2023 . Se confermata la notizia è evidente che si tratterebbe di una follia in piena regola che colpirà tutti,cittadini ,famiglie e imprese. Così si butta davvero benzina sul fuoco…”. Secondo l’ultima rilevazione del MISE dei giorni scorsi i prezzi nazionali (euro /1000 litri) della benzina,del gasolio e del gpl sono i seguenti:

Benzina: 1.572 euro di cui 728,40  (accisa),283,55(Iva) e 560,46 (netto);

Gasolio: 1.469,23 euro di cui 617,40 (accisa), 264,94 (Iva) e 586,89 (netto);

Gpl           0,61040 euro di cui 147,27 (accisa),110,07 (Iva) e 353,06 (netto.)

Atteso che il prezzo subisce variazioni quotidiane, resta che lo spirito delle accise è quello di affrontare un momento particolare delle emergenze nazionali. In pratica dovrebbero essere provvisorie. La loro introduzione avvenne nel 1935 in occasione della guerra di Abissinia.Vennero,dopo, in seguito nel tempo altre emergenze: nel 1956 la guerra di Suez, nel 1963 il crollo della diga del Vajiont,nel 1966 l’alluvione di Firenze e successivamente il terremoto del Belice,nel 1976 quello del Friuli e nel 1980 quello dell’Irpinia. Per diminuire il prezzo dei carburanti il governo dovrebbe abolire tutti i provvedimenti emessi nel tempo in occasione di emergenze,alcuni dei quali hanno già superato il mezzo secolo risultando, di fatto, inutilizzabili.

 Alfonso Santoli


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: