PRESENTATO IN RITARDO IL RICORSO, RESTITUITI 15 MLN DI EURO SOTTO SEQUESTRO
Presentato il ricorso in ritardo per colpa delle ferie: restituiti 15 milioni di euro al “re” delle Coop di Pavia.
Nel luglio 2018 l’inchiesta “Negotium” aveva provocato un terremoto nel mondo delle Coop dell’Oltrepo’ Pavese con il sequestro preventivo dei beni di proprietà di Giancarlo Bolondi,62 anni, imprenditore di “Primium Net”.
La Guartdia di Finanza,coordinata dalla Procura di Pavia aveva scoperto “un’associazione a delinquere dedita allo sfruttamento dei lavoratori in stato di bisogno e alla frode fiscale,culminata con l’arresto di dodici persone legate a quaranta cooperative che lavorano in una nota struttura logistica di Stradella,in provincia di Pavia,estranea alle contestazioni”. Dominus della vicenda era proprio Bolondi. Il GIP di Pavia aveva disposto anche il sequestro preventivo finalizzato alla confisca dei beni per 14.803.842 euro”. Contro il provvedimento Bolondi il 7 agosto aveva presentato opposizione al Tribunale di Pavia,operante in funzione del tribunale del riesame che aveva rigettato il ricorso il 6 settembre ,depositando l’atto il 10 settembre,giorno scelto oltre il termine previsto,ritenendo i magistrati che la sospensione valesse per il periodo delle ferie,per tutto il mese di agosto, periodo in cui gli atti e il conteggio dei giorni vengono congelati. Bolondi e i suoi difensori si sono rivolti alla Corte di Cassazione,perché secondo la sentenza “il procedimento attiene a ipotesi di criminalità organizzata e non andava,pertanto,applicata la sospensione feriale dei termini”.Nella sentenza è citato l’articolo 2 della legge 742 del 1969 che stabilisce: “la sospensione dei termini delle indagini preliminari non opera nei procedimenti per reati di criminalità organizzata “,notando che ciò si riferisce anche “alle procedure incidentali aventi ad oggetto misure cautelari reali”,come nella fattispecie è il sequestro preventivo.
Dichiarando nullo il sequestro preventivo dei beni al “re delle Coop” ,Giancarlo Bolondi, devono essere restituiti i beni per circa 15 milioni di euro sequestrati nel corso delle indagini.
Alfonso Santoli