SPRECOPOLI- LA MALASANITÀ NON CONOSCE CONFINI, DA NORD A SUD.
SPRECOPOLI-È crisi negli ospedali… mentre i dirigenti della Lombardia vengono tutti promossi…una signora di 93 anni di Merate è rimasta per 13 ore in una sala del Pronto Soccorso, su una barella, nell’attesa di essere visitata! A cura di ALFONSO SANTOLI
Qualche tempo fa evidenziammo che nonostante la crisi degli Ospedali per la mancanza di personale e di posti letto (Ospedale di Nola) lo scandalo dei pazienti a terra, in attesa di ricevere le prime cure e a quello di San Paolo di Napoli dove una donna ricoverata, è stata scoperta con un braccio invaso dalle formiche, mentre i dirigenti incassavano indisturbati superpremi elargiti loro dalle Regioni.
E’ di questi giorni la notizia che in un paese della Brianza lucchese è stata ricoverata nell’Ospedale cittadino una signora di 93 anni “con affanno,difficoltà respiratorie,fiatone e scompenso cardiaco”, l’anziana donna non riusciva a parlare dal dolore ed è rimasta parcheggiata ben 13 ore nella sala visite del Pronto soccorso,sdraiata su una barella, aspettando che la visitassero.
La sventurata ha chiesto al figlio “… Quando mi visitano? Non ne posso più di stare qua,riportami a casa per favore”.
A denunciare quanto accaduto è stato proprio il figlio della signora,Roberto Riva di 62 anni, ex consigliere comunale “E’ mai possibile che in Lombardia, dove si sostiene che gli ospedali funzionano al meglio, una persona di 93 anni resti parcheggiata per oltre 13 ore in Pronto Soccorso prima di essere ricoverata? Questo non è un caso di malasanità: è un caso di inciviltà e di scarsa umanità!…”
Roberto Riva ha segnalato la disfunzione al Ministro della Salute Giulia Grillo e all’Assessore regionale competente Giulio Gallera, accusando i dirigenti della Sanità pubblica provinciale promossi da poco tra i 100 top manager lombardi. “Questi direttori – prosegue Roberto Riva – che mi risulta siano ben pagati con i nostri soldi, effettuano qualche controllo? Oppure stanno comodamente seduti in ufficio per assicurarsi solo che le scartoffie siano formalmente corrette e che i bilanci “quadrino”? I protocolli dovrebbero essere tarati non solo sulla gravità,ma per gli anziani e i disabili si dovrebbe avere una diversa attenzione”
La direzione dell’Azienda socio sanitaria lecchese dalla quale dipende l’Ospedale brianzolo ha subito predisposto un’indagine interna per far chiarezza su quanto è accaduto “rammaricandosi dell’allungamento dei tempi di attesa dei pazienti meno gravi e, nonostante le possibili criticità, è stata garantita la massima attenzione alle necessità clinico-assistenziali di ogni singolo paziente”, anche a quelli, come la signora Carolina, la 93enne “parcheggiata” su una barella per 13 ore nella sala visite del Pronto Soccorso, in attesa che qualcuno si prendesse cura di lei.
Alfonso Santoli