IRPINIA- CONVEGNO SUL RAPPORTO TRA GENITORI E FIGLI
IL CONVEGNO- Rapporto genitori – figli: un dibattito sempre aperto
E’ di pochi giorni fa il Convegno tenutosi nell’Auditorium dell’Istituto Comprensivo “R. Ambrosini” di Venticano, Comune irpino del medio Calore, cui hanno preso parte, con saluti di benvenuto e interventi, il sindaco Luigi De Nisco, il Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo sopra citato, Adele Passaro, il Direttore del Consorzio dei Servizi sociali A5, il Presidente CdA Consorzio A5, accanto alla partecipazione di docenti e famiglie degli alunni frequentanti l’Istituto Comprensivo. Il titolo del Convegno è apparso particolarmente suggestivo Amarli…non basta e come sottotitolo Le nuove famiglie e i genitori: amare i figli non basta. Ci vuole la formazione, peraltro suggerito da un’opera edita da Mondadori nel 2013 e scritta da Maria Rita Parsi, scrittrice, docente, psicologa e psicoterapeuta, impegnata a più riprese anche per incarichi di natura istituzionale e presente al Convegno in questione. L’intervento della dottoressa Maria Rita Parsi è stato sin da principio indirizzato a delineare nuovi stili di comportamento da parte dei genitori verso i propri figli, unitamente ad una nuova visione dell’offerta formativa che, dal canto suo, dovrebbe fare leva su laboratori pomeridiani mirati a sviluppare le potenzialità di ciascun allievo. Laboratori e attività pomeridiane che potrebbero promuovere nuove forme di comunicazione e interazione tra allievo e formatore, nuovi scenari di saperi disciplinari indispensabili a sollevare ciascun adolescente dalla rete della dipendenza dai social e da tutti quegli strumenti tecnologici di cui spesso oggi l’abuso eccessivo, porta a nuove forme di solitudine, incomunicabilità e incapacità di relazionarsi all’altro. Per cui da un lato la scuola accanto ai genitori che non devono trasformarsi nei “sindacalisti” dei propri figli, poiché sono chiamati a collaborare per superare tutti quegli elementi ostativi al regolare e sereno sviluppo dei figli adolescenti. Per capire questi nuovi meccanismi intrinseci al rapporto genitori-figli, bisognerebbe riflettere anche sull’evoluzione della famiglia nel tempo e di come essa si presenta oggi nella nostra società contemporanea sempre più ‘liquida’. Proprio qualche giorno fa un articolo apparso su un periodico scolastico, descriveva il contrastato rapporto tra genitori e figli e indicava questi ultimi come “figli di cristallo, perché vivono in una sfera di vetro frangibile che al minimo tocco si fa in mille pezzi”: l’allusione è ai figli di oggi che sono protetti da genitori superapprensivi, che si allarmano al minimo segnale che viene dagli ambienti scolastici e/o dall’esterno. Pertanto essere genitori, specialmente oggi, appare impresa titanica ed ardua, però questo ruolo va pensato e ripensato, talvolta rimodulato, prendendo spunto anche da un passato prezioso e ricco di valori etici. Passato che non deve per nulla cadere nell’oblio. Penso per esempio alla lezione di Publio Terenzio Afro, comunemente Terenzio, che nella commedia dal titolo Heautontimorumenos, introduce, apportandovi un’innovazione di contenuti, il concetto di ‘humanitas’ puranche nel rapporto tra genitori e figli, rapporto che andava improntato alla confidenza e alla fiducia reciproca. Altrove, nell’Adelphoe, si legge “Questo è il compito di un padre, abituare suo figlio ad agire onestamente da solo, anziché per paura degli altri: è questa la differenza che c’è tra il padre e il padrone.” Quanto alla scuola e al docente, mi sembra più che mai attuale e in sinergia con il ruolo dei genitori, la lezione di M. F. Quintiliano che nell’opera Institutio Oratoria II,2 in maniera eloquente sostiene “Sumat magister ante omnia parentis erga discipulos suos animum (Prima di tutto il maestro assuma nei confronti dei suoi allievi la disposizione d’animo di un padre) e ancora Plurimus ei de honesto ac bono sermo sit (Parli moltissimo dell’onestà e del bene)”. Quindi recupero di valori autentici, ma anche riscrittura della collaborazione tra famiglia e scuola, quest’ultima intesa come ‘comunità educante’ e propositiva di nuovi schemi formativi e laboratoriali, così come è emerso più volte in seno al Convegno Amarli…non basta e dalle voci presenti alle quali si indirizzano vivi complimenti!
A cura di Michela Marano