LA SACRA SINDONE, IL MISTERO INFINITO
LA SACRA SINDONE, NUOVI RISULTATI DALLE ANALISI, È VERA O FALSA?
I risultati di un lavoro di medicina forense, riportato sulla prima pagina de ”Il Mattino” del 17 luglio, affermano che la posizione delle macchie di sangue sulla Sindone non sono compatibili con la posizione del cadavere. Gli Autori sono giunti a tale conclusione bagnando il corpo di volontari con un liquido di densità simile al sangue, nelle stesse posizioni delle ferite del corpo di Gesù descritte dal Nuovo Testamento, e osservando come si disponevano le macchie su un telo.
Quanto scritto non mi sembra però sufficiente a una dichiarazione di falso per la Sindone.
Già dichiarata falsa in uno studio sulla datazione al carbonio 14 negli anni ottanta, viene riabilitata da un analogo studio condotto nel 2005. La prima misurazione si ritiene sia stata falsata da un “errore di campionamento”. I ricercatori avevano preso un frammento di tessuto non originale ma un lembo di stoffa, successivamente aggiunto, per effettuare una riparazione.
Ammettendo per un attimo che la Chiesa Cattolica e i regnanti di Casa Savoia abbiano preso per buona una reliquia falsa viene da chiedersi perché non ve ne siano altre, fatte in serie.
Nel medioevo il mercato di false reliquie offriva una innumerevole quantità di reperti che, proprio per il loro numero faceva divenire ricchi i molti mercanti che le fabbricavano.
Ma la Sindone è unica.
Per farne una simile si è dovuto ricorrere, nei nostri tempi, a un potente proiettore a ultravioletti dell’Enea, certamente irreperibile nel medioevo.
Per alcuni, la Sindone, sarebbe un prodotto degli studi di Leonardo sulla luce e le lenti ma nei codici leonardeschi, ove si descrivono macchine volanti e sottomarini, non vi è traccia di un simile studio.
Altri, ancora, sostengono che sia stata fatta, negli “anni bui”, a scopo didattico, ma nelle cronache, anche delle più antiche Università europee, non si descrivono simili lezioni. E perché poi non riprodurre in serie uno strumento didattico?
In quanto alla posizione delle macchie di Sangue sul Corpo sembra opportuno fare almeno due considerazioni.
Dopo la morte, come la medicina forense insegna, il corpo va in contro a una serie di trasformazioni difficili da riprodurre in laboratorio, su un volontario vivo, a meno di non torturarlo e ucciderlo come descritto dai Vangeli. Occorre anche considerare che il corpo di Gesù, dopo il distacco dalla Croce, è stato posto in posizioni diverse, basta osservare le varie “deposizioni” nella storia dell’arte, di conseguenza le perdite ematiche si saranno verificate da angolazioni diverse.
In rete non si trova ancora lo studio completo, ma solo un breve abstract sul sito del Journal of Forensic Sciences, non è possibile quindi analizzare completamente la metodica seguita dai due ricercatori. Quanto pubblicato non sembra però sufficiente a dichiarare falsa una reliquia che ha indotto alla fede tanti non credenti e che ha dato sollievo a tanti cristiani.
Dr. Raffaele Iandoli
Per saperne di più:
Possibili variazioni di posizione del corpo di Gesù come rappresentato in alcuni dipinti basati sulla narrazione dei Vangeli.