ELEZIONI POLITICHE 2018. IN IRPINIA RESTANO TUTTI A CASA! L’Editoriale di Mario Barbarisi
ELEZIONI POLITICHE 2018, IN IRPINIA, DECIDONO GLI ELETTORI:TRANNE I 5STELLE, RESTANO TUTTI A CASA.
L’Editoriale di Mario Barbarisi
La lettura del risultato elettorale, con gli occhi di un cattolico credente, impone una riflessione su cosa ha spinto gli elettori a votare con forza e convinzione un Movimento, lasciando a casa partiti e politici, ma anche a guardare al futuro con rinnovato ottimismo.
Prima della V di vittoria, nell’alfabeto, c’è la U di umiltà. Un termine evidentemente sconosciuto a coloro che in Irpinia si sono candidati per essere rieletti in Parlamento. Mi riferisco, in particolare, senza giri di parole, a Cosimo Sibilia, Giuseppe De Mita e D’Agostino. Nonostante la sonora bocciatura,Cosimo Sibilia è riuscito ad entrare tra gli eletti grazie al “paracadute”;sappiano, comunque, costoro appena citati, che i cittadini non desiderano essere rappresentati da ripescati e da non eletti! È un messaggio chiaro, non ce ne voglia il rieletto 5 Stelle Carlo Sibilia, in realtà i pentastellati costituiscono una eccezione,ma la gente era ed è talmente stufa di ipocriti, mediocrità e faccendieri della politica che pur di liberarsene avrebbe votato perfino un palo della luce con su la scritta “fivestars” ! Basta vedere figure come il Ministro della Pubblica Istruzione Fedeli, che pur sbagliando l’uso dei verbi ha ricoperto immeritatamente ruoli di prestigio e responsabilità; basta con gli amici degli amici, con il cerchio magico ristretto, dove se entravi riuscivi a diventare ministro, dirigente, assessore, presidente, anche senza avere titoli di studio e senza aver dato prova di alcuna competenza e conoscenza. Chi fa politica deve avere capacità e sopratutto Umiltà, deve sentire il puzzo del sudore di chi lavora, deve imparare a rispettare il prossimo, deve comprendere i bisogni di chi è in difficoltà, così come secondo Papa Francesco, il prete da buon pastore dovrebbe calarsi nella realtà quotidiana per sentire la puzza delle sue pecore. U di umiltà. Chiesa e Politica sono due realtà diverse ma con una storia in comune, specie nel territorio italiano. Entrambi sono realtà associative che perseguono il Bene Comune. In questo dopo voto ci piace fare una sorta di gioco: trovare tra Chiesa e Politica dei criteri di similitudine, non certo tra le azioni, ma tra gli scopi. La Chiesa deve all’Umiltà di San Francesco la necessaria ripartenza per liberarsi dal peccato degli inutili sfarzi e riscoprire la vera Missione della Chiesa. La politica deve, oggi, ai 5 Stelle La possibilità di vedere azzerati i privilegi della casta e di far riscoprire la politica come Servizio. Ritrovare anche in questo caso la Mission.Un tempo, quando in Parlamento sedevano personalità della Cultura accademica, l’impegno politico era svolto per poco danaro nella consapevolezza di essere già ripagati nel poter Servire il proprio Paese. Era questo il pensiero convinto di Benedetto Croce e di Giustino Fortunato.Mi rendo conto che poter affermare chiaramente che in queste elezioni, in Irpinia, si è consumata una vera e propria liberazione non è da tutti; la Stampa, come accade nei regimi, non è libera, la libertà ha, come insegna la storia, un costo elevato, che non tutti sono disposti a pagare. Ma è anche vero che ci vuole coraggio per cambiare, ci vuole coraggio per servire la verità, e come diceva l’apostolo Giovanni, “ la Verità ci rende liberi”. Sono lontani i tempi sbagliati in cui in Irpinia si votava “per costrizione” lo sconosciuto Renzo Lusetti. Dopo la demolizione è tempo di ricostruzione e di riappropriarsi degli spazi e delle speranze rubate, specie ai tanti giovani.
Gli esclusi hanno fatto, stavolta, i conti con un elettorato maturo e consapevole che in tutti questi anni nulla è stato fatto per il proprio Territorio, nulla per le aree interne, nulla per il Sud, e allora perché continuare a sedere in Parlamento? Per rappresentare chi, e per fare cosa?