LA  SIDIGAS  CADE  MALAMENTE A  CANTU’

Alla ripresa del campionato, dopo la sfortunata parentesi delle FINAL EIGHT e la sosta per l’impegno della Nazionale, la SIDIGAS Avellino è tornata sul parquet ma è stata malamente sconfitta, ieri sera al PalaDesio, dalla RED OCTOBER Cantù per 83 a 82.

La gara è stata molto combattuta dove la squadra avellinese aveva recuperato il gup che la vedeva soccombente ed a 6’’ dalla fine sembrava avere la vittoria a portata di mano, ma una palla persa da FILLOY su una propria rimessa ha permesso alla squadra canturina, dopo aver subito un fallo, di andare in lunetta e portarsi avanti di quel punto utile che gli ha dato la vittoria finale dopo l‘ultimo tentativo fallito da WELLS su una rimessa in attacco di RICH.

Con questa sconfitta la SIDIGAS, in un amen, è scivolata dal I° al IV° posto in classifica visto le concomitanti vittorie di Milano e Venezia e quella probabile di Brescia di questa sera contro Brindisi.

Il migliore dei biancoverdi è stato FESENKO che nonostante i suoi ricorrenti acciacchi al ginocchio si mostra sempre combattivo quando scende sul parquet ed, in questa gara, è stato l’ultimo ad arrendersi con 15 punti realizzati, 5 assist e ben 14 rimbalzi.

Tutti gli altri atleti, ad eccezione del solito SCRUBB che ha raggiunto la sufficienza, sono stati sulla mediocrità totale e con un FITIPALDO ripiombato, ancora una volta, in una prova opaca dopo la buona performance espressa nella parentesi con la sua Nazionale.

Coach SACRIPANTI, che voleva ben figurare nella sua natia Cantù, ha così commentato la gara in sala stampa:

I primi due quarti sono stati molto brutti: abbiamo vissuto due settimane frenetiche, senza mai avere due numeri ‘5’ tra infortuni e chi tornava dalle Nazionali, dove abbiamo fatto forse solo un paio di allenamenti di squadra. Nei primi due quarti ci sono state troppe palle perse, abbiamo espresso una pallacanestro che non ci appartiene, senza fluidità nelle manovre, con poco movimento di palla e tanti passaggi sbagliati ma, soprattutto, abbiamo preso tanti canestri in contropiede in transizione. Negli ultimi due quarti le cose sono un po’ cambiate: abbiamo cominciato lentamente a coprire una buona transizione difensiva e ci siamo accoppiati abbastanza bene; anche in attacco siamo stati un po’ più fluidi e abbiamo giocato un po’ meglio: siamo andati sopra, disputando una buona partita negli ultimi 20’. Poi però abbiamo buttato via una rimessa dal fondo in cui Fesenko non era in campo perché non è un grande tiratore di liberi. Scrubb doveva dare una seconda linea di passaggio ma invece l’ha data Leunen: Filloy l’ha buttata sui piedi del difensore e purtroppo abbiamo perso in maniera beffarda.

Il ritorno dalla pausa è stato molto difficoltoso, riprendere il ritmo gara contro una squadra come Cantù non è stato sicuramente semplice, invece negli ultimi due quarti la nostra zona è riuscita a contenere il grande impeto di Cantù e il suo gioco molto ‘leggero’, a costringerli a pensare e muovere di più la palla, oltre che a limitare il loro contropiede. Nel terzo e quarto periodo abbiamo espresso invece una buona pallacanestro. Dispiace, c’è molta rabbia per aver perso così: torniamo a casa senza i 2 punti ma con una buona prestazione negli ultimi due quarti contro una squadra frizzante e ben organizzata come Cantù. Ripartiremo da domani e penseremo la Coppa”.

 

Ora la SIDIGAS, dopo quest’altro passo falso, deve fare il “mea culpa” e trovare quelle soluzioni valide per uscire da questo trend negativo.

E tale opportunità già si avrà mercoledì prossimo nell’incontro casalingo di FIBA EUROPE CUP che la vedrà opposta alla squadra bielorussia del TSMOKI MINSK e, poi, domenica, nell’incontro di campionato, sempre al PalaDelMauro, contro l’HAPPY CASA Brindisi.

Pertanto, la SIDIGAS dovrà rimanere concentrata su queste due gare per poter rimanere, in caso di vittoria, ancora sullo scenario europeo e, in campionato, per restare nella rosa delle prime quattro squadre aspiranti ai play off.

 

                                                                                              Franco Iannaccone

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