“RE GIORGIO” NAPOLITANO SENZA CAPIRE IL CAMBIAMENTO IN ATTO, INCORONA(VA) GENTILONI
ANCORA UN PASSO FALSO PER L’EX INQUILINO DEL QUIRINALE. GIORGIO NAPOLITANO È INTERVIENUTO A POCHI GIORNI DALLE ELEZIONI CON UNO SPOT PER PAOLO GENTILONI.
Proprio non riesce, evidentemente, a Giorgio Napolitano, ex presidente della Repubblica,di essere realmente sopra le parti, ma, soprattutto, non ha compreso il cambiamento in atto e la reale volontà dei cittadini.
Dalle elezioni amministrative del 2012 emersero “motivi di riflessione per le forze politiche e per i cittadini sul rapporto con la politica e sui problemi di governabilità a livello locale”. Fu questo parte del commento dell’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ai risultati. Ai cronisti che parlavano di boom, per il clamoroso successo riscosso dai 5Stelle, il Capo dello Stato rispose:
“Di boom ricordo quello degli anni Sessanta, altri non ne vedo”.
Oggi la figura di Napolitano torna di attualità per le dichiarazioni rilasciate in favore di Gentiloni, definito “essenziale” per la governabilità del Paese. Esistono, a nostro avviso, questioni e criteri di opportunità, oltre che di opportunismo! Ci chiediamo: È proprio necessario che un ex capo dello Stato intervenga da tifoso alla vigilia di una competizione elettorale, quella del prossimo 4 di Marzo ,che si preannuncia, visti gli interessi in ballo, a dir poco agguerrita? Abbiamo volutamente “rispolverato” la dichiarazione di Napolitano, rilasciata all’indomani delle amministrative del 2012. “Re Giorgio” sminuì, all’epoca dei fatti, il successo dei 5Stelle; da allora sono trascorsi 6 anni, costellati di successi e di una forte crescita, il tutto era facilmente prevedibile.Eppure il navigato Napolitano non seppe cogliere, oggi come allora, l’aria di cambiamento che attraversava il Paese, non sentiva il Boom! È il segno di una classe politica troppo distante dalla realtà, dalla vita di tutti i giorni, dalle esigenze della gente e dai problemi della quotidianità.
Probabilmente il 5 Marzo prossimo, giorno della conta delle schede, non ci sarà il botto ma i cittadini si augurano la vera liberazione dal Sistema clientelare e affaristico che attanaglia il Paese, dalle Alpi alle isole del Sud, e che prende il nome di politica. Il Sistema, così congegnato, rappresenta un male che, di fatto, impedisce la crescita economica e nega le pari opportunità, a giovani, imprenditori e professionisti. Le vicende degli ultimi giorni che vedono il coinvolgimento in una inchiesta giornalistica, curata dalla Testata Fanpage.it, dei vertici della Regione Campania e dei politici di riferimento, lascia intendere che Tangentopoli non è mai finita e che la Magistratura deve solo togliere il sottile velo che nasconde intrecci e legami in grado di spiegare il degrado morale in cui versa la nostra Società. In tutto questo discorso c’entra a pieno titolo il ruolo della Chiesa che dovrebbe spingere i tanti giovani, così come avveniva un tempo verso l’impegno in politica, secondo il pensiero di Paolo VI, pontefice illuminato, che si appresta a salire entro l’anno sull’altare, per volontà di Papa Francesco, per essere annoverato nella schiera dei Santi, il quale sosteneva che: “la politica è il più esigente Servizio di carità”. Urge una nuova classe politica che sappia guardare alle reali esigenze dei Territori e della gente. E la Chiesa, evitando errori del passato, è chiamata a testimoniare i Valori e a creare Testimoni, seri e credibili.