FESTIVAL DI SANREMO 2018, SPECCHIO DEL BELPAESE
IL FESTIVAL DI SANREMO, SPECCHIO DEL BELPAESE.
di Mario Barbarisi
Ieri sera è andata in onda la prima delle quattro serate del Festival di Sanremo, è il caso di dire: buona la prima! Ascolti alle stelle, un grande show, unico nel suo genere. Il Festival non è solo la vetrina delle canzoni ma è anche lo specchio dell’Italia, con pregi e difetti. Vediamone insieme alcuni: la panacea di tutti i mali, lo spreco di danaro, l’esterofilia, l’assenza, in alcuni casi, di meritocrazia. Potremmo continuare ma questi riteniamo siano gli aspetti principali.
La panacea. C’è la convinzione che il Festival possa risolvere i problemi di ogni genere, in ogni edizione c’è un colpo di scena, una contestazione, una polemica….non accade solo al Festival, anche in altri contesti mediatici, Sanremo è paragonabile ai Mondiali di calcio: durante lo svolgimento dell’edizione tutto il resto passa in secondo piano. Ovviamente non è così: terminata la Kermesse canora tutto torna come prima, persino la stragrande maggioranza delle canzoni svanisce nel nulla.Lo spreco di danaro. Gli americani direbbero che si tratta di un grande Business! In effetti il costo dell’evento, i diritti Tv, i diritti discografici, e tutto l’indotto costituiscono un vero affare, ma per chi? Per la città di Sanremo, con alberghi e ristoranti pieni, negozi che aumentano le vendite, per la Regione che vede aumentare gli incassi dei trasporti pubblici, per i pubblicitari, le case discografiche….per chi è a casa sono solo quattro serate di spettacolo gratis. Dopo la formula 1 e il calcio chissà quando, e se, Sanremo diventerà a pagamento! Fin qui abbiamo raccontato di Economia, lo spreco è altrove: nei cachet ( compensi!) stratosferici pagati ad organizzatori e presentatori. 600mila euro a Claudio Baglioni, 400mila a Michelle Hunziker, 300mila a Perfrancesco Favino. Per non parlare degli ospiti. Tutto ricavato dal Canone Rai e dagli introiti pubblicitari che ammonterebbero a circa 25 milioni di euro, insomma è proprio un gran business! L’esterofilia. L’Italia è un Paese che ama gli stranieri, meglio se ricchi e belli! Non conta la bravura, l’importante è essere straniero, come nella musica, anche nel cinema, nel calcio… anche se, per restare al Festival,Ieri sera, la Hunziker è apparsa più “ caciottara” di un presentatore molto nostrano, troppi riferimenti ai propri familiari, seduti nelle prime file,con tanto di dichiarazione d’amore e bacio al Compagno. Ma ad una “star” in Italia tutto è concesso, come dimostrava il celebre Albertone (Sordi) nel film “ Il Vigile”, dove il tutore inflessibile della Legge, del Codice stradale, si piegava dinanzi alla celebrità, rigorosamente straniera, Sylva Koscina. Tutti bravi al Festival di Sanremo, ma alla fine ci è voluto l’outsider, a Napoli direbbero “ O’ Masto” (Il Maestro), nella persona di Fiorello. Lo Showman ha battezzato e sorretto lo show business, ovvero la manifestazione canora che senza di Lui avrebbe sicuramente perso smalto. Non è un caso, Fiore è stato ed è un DJ, un animatore, un imitatore, un cantante….insomma una persona di esperienza, uno bravo. La Meritocrazia…che non c’è! A parte il caso di Fiorello, che avrebbe saputo reggere bene l’intera conduzione del Festival, magari affiancato da una delle tante brave e altrettanto belle conduttrici italiane, facendo risparmiare un bel po’ di soldi pubblici, c’è il caso, nel vero senso del termine, degli impresentabili. Si tratta di una categoria che fa danni non solo in politica ma anche nello sport, nello spettacolo, nella musica…Avete ascoltato l’esibizione di “Elio e le storie tese”? Da brividi, ma che ci facevano a Sanremo? Di sicuro la loro presenza ha comportato l’esclusione dalle selezioni di altri cantanti (veri!). C’è una notizia su tutte che ci conforta: era la loro ultima esibizione, Elio e il gruppo si scioglieranno. Ma non tutto e tutti si scioglieranno! Dopo il 4 Marzo, giorno di elezioni politiche, c’è il rischio che tutto, o quasi, possa restare “tale e quale”. Anche questo è il Titolo di uno Show. In Italia sembra essere tutto spettacolo, sarà anche per questo che è il Belpaese.