Madre Terra

Slow Food  svolge tantissime attività su numerosi temi in tutto il mondo attraverso strutture organizzative e culturali di cui si è dotata in trenta anni di lavoro, quindi anche attraverso la Condotta Avellino nella nostra provincia, con la partecipazione di centinaia di soci e privati cittadini, in stretta collaborazione con i migliori produttori enogastronomici e le più qualificate aziende si trasformazione, ristorazione, agrituristiche e tour operator, ed in sinergia con la Pubblica Amministrazione.

Che cos’è Slow Food

Slow Food è un’associazione internazionale no profit impegnata a dare il giusto valore al cibo, nel rispetto di chi lo produce, in armonia con ambiente ed ecosistemi, grazie ai saperi custoditi nei territori e nelle tradizioni locali.

Ogni giorno Slow Food lavora in oltre 150 Paesi per promuovere un’alimentazione buona, pulita, giusta e sana per tutti, attraverso una fitta rete di soci e sostenitori in tutto il mondo. Essi operano affinché il cibo cessi di essere solo merce e fonte di profitto e promuovono il diritto al piacere per tutti, con eventi che favoriscono l’incontro, il dialogo, la gioia di stare insieme. Infatti dare il giusto valore al cibo vuol dire anche dare la giusta importanza al piacere, godere della diversità delle ricette e dei sapori, riconoscere la varietà dei luoghi di produzione e la bravura degli imprenditori, rispettare i ritmi della natura e del cibo.

Un grande impegno viene profuso anche nella collaborazione con altre Associazioni e con tutte le Organizzazioni ed Autorità Pubbliche, a partire dall’Unesco fino alle Pro Loco dei più piccoli paesini.

L’Associazione svolge un’azione sociale di estrema importanza per preservare il futuro dell’umanità, che ha bisogno di terreni fertili, meno sprechi e più biodiversità, meno cemento e più bellezza.

Conoscere il cibo che si produce ed acquista può aiutare il mondo. Perciò Slow Food coinvolge scuole e famiglie in attività ludico didattiche, tra cui gli orti nelle scuole ed i 10 000 orti in Africa. Nelle scuole, nei villaggi e nelle periferie delle città, una rete di giovani lavora per salvare la straordinaria biodiversità dell’Africa e dei paesi in via di sviluppo.

Valorizziamo la cultura gastronomica per andare oltre la ricetta, perché mangiare è molto più che alimentarsi e dietro il cibo ci sono produttori, territori, emozioni, piacere, salute ed economia. Quindi, potremmo dire, mangiare è un atto politico, perché influisce in maniera determinante sulla salute, la ricchezza e la felicità dei popoli.

Non è casuale, dunque, che Carlo Petrini, fondatore e Presidente Internazionale di Slow Food, abbia scritto una introduzione per l’Enciclica “Laudato sii” di Papa Francesco, in cui afferma: “(…) Nell’esortazione a coltivare e custodire, al di là di un epocale senso filosofico e teologico che sta tutto nella definizione di «ecologia integrale», si intravedono anche alcune stringenti questioni che si possono definire politiche: hanno una dirompenza tale da spingerci senza tante possibilità di scelta a un mutamento radicale, che dovrà rinnovare sia l’uomo sia le cose fatte dall’uomo. Nel testo di Francesco non mancano riferimenti chiarissimi e trasparenti a un sistema tecno-finanziario che non funziona e che dimostra ogni giorno la sua incompatibilità con una società armonica e giusta. (…) partire dalle risorse, dalla terra, dall’acqua, dall’agricoltura e dal cibo, quindi da un afflato ecologico che però immediatamente comprende anche l’uomo e non può più tollerare le ingiustizie che perpetriamo, tanto alla natura quanto ai nostri fratelli e sorelle. Una nuova ecologia che parte da lontanissimo, anche dai testi biblici, e che oggi ci richiede una «conversione”.

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