La coagulazione, tra fisiologia e miracoli
Il sangue, uno dei tessuti del corpo umano, è composto da una parte liquida, contenente i fattori della coagulazione e le proteine della immunità naturale, e una componente cellulare. Le cellule che lo compongono si dividono in globuli bianchi, che ci difendono dall’infezioni, i globuli rossi, che trasportano l’ossigeno in tutto il corpo e consentono l’eliminazione dell’anidride carbonica tossica. Poi ci sono le piastrine che,, facendo coagulare il sangue, consentono il blocco delle emorragie e facilitano la cicatrizzazione delle ferite.
La coagulazione è un un processo complesso e irreversibile. Ha lo scopo di bloccare le emorragie che, altrimenti, condurrebbero alla morte. Perché si ottenga, occorre il funzionamento contemporaneo di proteine della parte liquida del sangue, quali la fibrina e i fattori della coagulazione, e delle piastrine. Se c’è un deficit di uno di tali componenti il sangue non coagula, mentre se queste sostanze sono presenti in eccesso il sangue coagula troppo, conducendo a trombosi ed embolia. Disponiamo di farmaci, coagulanti e anticoagulanti, per correggere queste condizioni estreme che altrimenti sarebbero, naturalmente, irreversibili.
Quando il sangue coagulato, conservato per centinaia di anni in un’ampolla di vetro, si scioglie e poi spontaneamente coagula di nuovo, non ci sono spiegazioni scientifiche possibili. È quanto accade per il sangue di molti Santi, conservato in diverse chiese.
La storia racconta che San Gennaro, Vescovo di Benevento, fu decapitato nel 305. Si narra che la sua nutrice ne raccolse il sangue in due ampolle per darle, poi, al Vescovo di Napoli che le fece conservare in una cassaforte con doppia serratura nel Duomo di Napoli. Anni dopo si dice che Carlo III di Borbone ne sottrasse parte del contenuto di un’ampolla per portarlo in Spagna.
Un esame condotto nel 1902 con un fotospettrometro dai professori Sperindeo e Januario ha rivelato che l’ampolla contiene realmente sangue, dimostrando la presenza di ossiemoglobina.
Anni dopo il fisico francese Michel Mitov, nel suo libro Matière Sensible, ipotizza che le ampolle contengano spermaceti, cioè grasso ceroso estratto dalla testa dei capodogli, e soluzione d’argilla, delle sostanze sensibili a manipolazioni e temperatura.
Nel 1991 è stato ipotizzato che l’ampolla potrebbe contenere in realtà non sangue ma una sostanza tissotropica (capace cioè di cambiare stato da solida a liquida e viceversa), ma non c’è mai stata una verifica scientificamente valida per tale teoria.
Con l’approvazione della Curia sono state condotte osservazioni scientifiche sul miracolo dello scioglimento del sangue di San Gennaro, ma quando i ricercatori hanno rilevato che contemporaneamente allo scioglimento del sangue nell’ampolla, anche sulla pietra conservata nel Santuario di San Gennaro alla Solfatara, su cui nel 305 fu decapitato il Santo, il sangue coagulato appariva fresco, nessuna spiegazione o ipotesi medica poteva essere più posta.
Lo scioglimento del sangue conservato nel Duomo avviene tre volte l’anno. Ciò accade il 16 dicembre, ogni sabato che precede la prima domenica di maggio, e il 19 settembre, la festa del Santo patrono, di fronte a migliaia di fedeli. Una delle rare volte che il prodigio (la Chiesa preferisce non adoperare la parola Miracolo) non è avvenuto e stato durante la visita di Papa Ratzinger.
Ma il Miracolo di San Gennaro non è l’unico evento Santo che comporta lo scioglimento di sangue da secoli coagulato.
Ad Amaseno, un paesetto medievale della provincia di Frosinone, si conserva in una ampolla di vetro il sangue coagulato di San Lorenzo che ogni anno, tra l’8 e 10 agosto, diviene liquido.
La reliquia è conservata nella Collegiata di Santa Maria Assunta. Questa chiesa, originariamente piccola, fu distrutta da Federico Barbarossa, ma sulle sue rovine i monaci Cistercensi ne costruirono un’altra in stile gotico borgognone. Fu consacrata l’8 settembre 1177, divenendo la prima chiesa Cistercense del basso Lazio. Nella navata destra, in un’ampolla di vetro aperta, è conservato il sangue di San Lorenzo coagulato, che appare come una massa solida di color rosso. Il 10 agosto l’ampolla, invece, contiene un liquido di color rosso vivo. La reliquia è esposta liberamente ai fedeli che possono avvicinarsi e toccarla.
Sono state proposte complesse teorie scientifiche nel tentativo di una spiegazione di tali prodigi. La maggior parte considerano l’aggiunta di complesse sostanze chimiche al sangue dei Santi, ma nessuna spiega in modo convincente perché tutto avvenga sempre negli stessi giorni.
Quando si è di fronte a problemi logici complessi, per comprenderli e trovarne una spiegazione, la filosofia consiglia l’applicazione del rasoio logico di Occam. Si tratta di un principio metodologico formulato, nel Quattordicesimo secolo, da un frate Francescano inglese, Guglielmo di Occam, e ritenuto alla base del pensiero scientifico moderno secondo il quale: “a parità di fattori la spiegazione più semplice è la corretta”.
La spiegazione più semplice ed evidente di questi fenomeni è riconoscere il miracolo, un ulteriore modo con il quale il Signore dimostra il Suo amore per gli uomini.
raffaeleiandoli.ilponte@gmail.com