ALTO CALORE SERVIZI, VERSO LO SCIOPERO?
ASSEMBLEA DEI DIPENDENTI DI ALTO CALORE SERVIZI E INCONTRO CON IL PREFETTO DI AVELLINO.
Giornata dai toni particolarmente accesi quella di ieri per i dipendenti della Società Alto Calore Servizi, riuniti in assemblea presso l’Hotel Irpinia a Mercogliano per discutere delle problematiche aziendali.
Sul tavolo i rappresentanti delle RSU e i vertici di CISL,UIL,CGIL,UGL, numerosi gli interventi dalla sala, con toni talvolta molto forti, sintomo di una crescente e motivata preoccupazione per il futuro dell’Azienda e dei lavoratori. A farne le spese anche i cittadini con chiusure dei rubinetti ingiustificate: ” L’acqua c’è, lo dimostra il fatto che paesi a confine con la nostra rete operativa non hanno sofferto un solo giorno, mentre noi da mesi abbiamo fatto soffrire la gente”; è quanto ha dichiarato un agente tecnico che ha lamentato, insieme a tanti altri suoi colleghi, i mancati pagamenti delle spettanze dovute dall’Azienda ai lavoratori. Dopo oltre 4anni di presidenza Raffaello De Stefano è stato riconosciuto l’insuccesso dell’attuale guida di ACS, sempre dagli interventi:”ha fallito sotto ogni punto di vista,a nulla servono le dichiarazioni rese a certa stampa se poi non sono suffragate da fatti concreti”. A parlare sono le cifre del disastro. Non ci sono più le cattive gestioni del passato, citate sempre dal De Stefano a mo’ di giustificazione. Ora nel passato c’è anche Lui! Dal tavolo anche i Sindacati lo hanno detto a gran voce: “dopo 4anni è chiaro il fallimento. Non c’è uno straccio di riorganizzazione del personale, si sono consumati trasferimenti senza criterio, senza tener conto delle competenze e delle professionalità dei lavoratori, e non si pagano, fatto gravissimo, emolumenti spettanti di diritto, e tutto questo accade oggi non nel passato”. Ma la preoccupazione di lavoratori e Sindacati va oltre chi guida oggi l’Azienda, c’è urgenza di trovare soluzioni e interlocutori credibili.
Secondo la maggioranza dei presenti sarebbe tardi per proseguire ogni trattativa con i vertici di ACS, non c’è più tempo!
In effetti le cifre sono inequivocabili: 22milioni di euro di debiti accumulati nella gestione De Stefano e circa 60milioni di metri cubi d’acqua non fatturati, sono queste, evidentemente, le vere perdite di Alto Calore Servizi. È la colpa non può in alcun modo sere attribuita ai dipendenti.
I Sindacati ieri sono entrati in sala divisi: UIL e UGL si erano recati in mattinata inPrefettura, dove erano stati convocati a seguito della richiesta di attivazione della “procedura di raffreddamento”. L’assemblea è riuscita, con il dibattito, a compattare le varie sigle, alla fine con un voto a larga maggioranza e per alzata di mano, ha stabilito che i 15giorni concessi dal Prefetto per tentare una soluzione costituiscono un tempo utile ad organizzare la vera ” svolta possibile”:quella attuata per salvare Azienda e lavoratori e non per continuare a manovre inutili.