BENVENUTO E BUON LAVORO!
In un pomeriggio assolato, con un caldo asfissiante, ha fatto ingresso in città il nuovo Pastore della Diocesi, Monsignor Arturo Aiello, proveniente dalla Diocesi di Teano e originario di Seiano, una frazione di Vico Equense, nell’Arcidiocesi di Sorrento Castellammare di Stabia, dove è nato 62 anni fa.
Per dovere di cronaca, e servizio alla verità, dobbiamo sottolineare la scarsa affluenza all’evento, complice il caldo ma anche le eccessive e spropositate misure di sicurezza imposte di recente, quelle per intenderci che mettono sullo stesso piano la proiezione in piazza di una partita di calcio (dopo i recenti fatti di cronaca avvenuti a Torino in Piazza San Carlo) e l’ insediamento di un Vescovo in una piccola Diocesi della Campania. Un nostro lettore, deluso dall’organizzazione, ci ha scritto: “Egregio Direttore, attendiamo di vedere come si applicheranno le misure di sicurezza alle processioni, alle feste di piazza e ai prossimi eventi, tutti,incluso i tornei di Burraco!”
Ritengo che su tutte le norme, anche se giuste, dovrebbe prevalere sempre il buon senso; mi viene in mente il Vangelo, quando i farisei accusano Gesù di predicare e di non digiunare nel giorno di Sabato, ed Egli risponde: è il Sabato fatto per l’uomo e non l’uomo per il Sabato (Marco 23-28).
L’arrivo del nuovo Vescovo poteva e doveva essere un giorno di grande festa ed invece si è trasformato per molti cittadini e fedeli in un incubo: traffico bloccato, restrizioni per gli accessi pedonali… in tantissimi avrebbero voluto essere presenti ma più di una persona è stata, di fatto, impossibilitata, alcuni hanno agito, di certo in maniera involontaria e inconsapevole, più per impedire la partecipazioneche per garantire sicurezza ed il buon svolgimento del programma civile e religioso. Desideriamo dire a Sua Eccellenza il Vescovo, Monsignor Arturo Aiello, innanzitutto: BENVENUTO (a caratteri cubitali!) e poi fargli sapere che la Diocesi può garantire una partecipazione di gran lunga superiore agli eventi religiosi, basterà muovere i primi passi, ed anche i successivi, in autonomia e libertà, per poter gioire tutti insieme della Grazia che Dio ci ha donato. Il Territorio presenta numerose insidie a cominciare dalla politica, di cui oggi sono ben visibili solo i danni; danni antropologici che hanno svuotato piazze e interi paesi di giovani, emigrati in cerca di speranza prima ancora che di lavoro. Non è facile riconoscere subito i faccendieri della politica, il colletto è di un bianco splendente, come quelli che un tempo usavano le persone dabbene,quanto a religiosità basta pensare che anche i mafiosi stringono tra le mani il Rosario. È il segno che il simbolo non vale il messaggio di cui si è portatori!
Al Vescovo che cita e ama le canzoni di Fabrizio De Andre’ dedichiamo una frase del cantautore genovese:+
“Fra la rivoluzione di Gesù e quella di certi casinisti nostrani c’è una bella differenza: lui combatteva per una realtà integrale piena di perdono, altri combattevano e combattono per imporre il loro potere.” (F. De Andrè)
Ci sono altri tristi primati in Irpinia, non li elenchiamo, desideriamo che Monsignor Aiello li scopra da solo affinché comprenda le sofferenze e le ragioni di un popolo devoto e fedele. Abbiamo finalmente un Pastore alla guida di una Diocesi, piccola ma con tante energie positive e soprattutto con una grande storia. Monsignor Aiello è nato vicino Sorrento, nella Diocesi dove ha esercitato il Ministero episcopale un illustre avellinese: Monsignor Raffaele Pellecchia (ricordato dal vescovo nell’omelia). Avellino ha dato i Natali al Beato Padre Paolo Manna, del PIME (Pontificio Istituto Missioni Estere), l’Irpinia vanta un laicato cattolico impegnato con referenti nazionali e regionali. Insomma la Diocesi è un terreno fertile, basta coltivarlo e prendersene cura, siamo certi che Monsignor Aiello, alla luce anche della pregressa esperienza vescovile, sarà in grado di guidare, con amore e dedizione, il nuovo gregge che Papa Francesco gli ha affidato. Auguri!
Mario Barbarisi