Lo stress della madre e la comparsa dell’asma nell’infanzia, é solo un caso?

 

 

Alla International Thoracic Society Conference di quest’anno è stato presentato un nuovo studio che ha dimostrato che i bambini, le cui madri erano esposte a livelli più elevati di inquinamento atmosferico, o che avevano vissuto intensi momenti di stress emotivo, avevano una probabilità più alta di sviluppare l’asma all’età di sei anni.
Il Team di ricercatori, guidato da  Rosalind Wright, co-direttore dell’Istituto per la ricerca esposomica presso la Scuola di Medicina all’Ospedale Monte Sinai, ha condotto questo studio per capire come questi e altri fattori ambientali interagiscono per produrre alterazioni del sistema immunitario capaci di compromettere la salute respiratoria.
“Sappiamo da ricerche precedenti che le fasce di popolazione più povere e le popolazioni urbane etnicamente mescolate sono maggiormente gravate da asma e da altri problemi          di salute respiratoria”, ha affermato Alison Lee, della Scuola di Medicina del Monte Sinai Hospital di New York. “Dato che le popolazioni esposte in modo sproporzionato all’inquinamento atmosferico ambientale sono, in genere, anche maggiormente esposte a stress sociali, quali le difficoltà economiche, la discriminazione, le difficoltà in materia di alloggi, la criminalità e la violenza, siamo stati particolarmente interessati agli effetti che entrambi i fattori, combinati tra loro, possano influenzare lo stato di salute a partire dalle prime fasi di sviluppo che avvengono durante la gravidanza”.
A tale scopo i ricercatori hanno esaminato 736 donne in gravidanza, principalmente afro-americane e latine, esposte quotidianamente all’inquinamento atmosferico che nelle aree metropolitane è causato principalmente da gas di scarico del traffico stradale e da emissioni industriali.
Hanno anche misurato i livelli di stress prenatale delle donne attraverso test psicometrici atti a valutare il livello di “qualità della vita”.
I loro figli sono stati seguiti a lungo termine, almeno fino all’età di sei anni.
È già noto che l’esposizione all’inquinamento atmosferico può disturbare il sonno e, in un altro studio, si è trovato un legame tra l’inquinamento atmosferico legato al traffico e l’abbreviazione del telomero (una struttura genetica) nei bambini, un danno probabilmente mediato da meccanismi epigenetici.
Precedenti ricerche hanno trovato associazioni tra esposizione al particolato elevato durante il secondo trimestre di gravidanza e maggiori probabilità di sviluppare l’asma  in età infantile, e  i ragazzi nati da madri che hanno riportato livelli più elevati di stress prenatale, sono stati maggiormente colpiti da malattie allergiche respiratorie.
“I nostri dati sono i primi a dimostrare che quando stress e inquinamento si verificano insieme, l’effetto dannoso viene moltiplicato”, ha concluso il dottor Lee. “Non è chiaro, a questo punto, perché i maschi siano più inclini ad ammalarsi, ma si suppone che tanto possa essere legato al fatto che i polmoni dei ragazzi maturano a un tasso più lento rispetto alle ragazze. Questo, insieme con un aumento di sensibilità dei feti maschi per tipi specifici di lesioni quali lo stress ossidativo, possono spiegare la maggiore predisposizione maschile all’asma”.
Queste osservazioni suggeriscono che tutti i bambini nati da donne che subiscono aumentati livelli di inquinamento atmosferico e di stress emotivo, durante il periodo prenatale, sono particolarmente a rischio di sviluppare l’asma nella prima infanzia. Per la prevenzione dobbiamo quindi concentrarci su stress e     inquinamento dell’aria; tuttavia non potendo eliminare lo stress, dovremmo sviluppare strategie almeno per ridurlo a livelli più accettabili, ad esempio implementando programmi prenatali che forniscano risorse per affrontare gli stress sociali più comuni o per promuovere strategie di coppia che migliorino la serenità familiare, in particolare nelle popolazioni svantaggiate e quindi ad alto rischio.
Per questo, le nostre nonne consigliavano alle figlie in  gravidanza, buoni pranzi, allegria e tanto riposo.

raffaeleiandoli.ilponte@gmail.com

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