L’ULTIMA SCOPERTA: IL SESTO SENSO ESISTE

 

 

Si va spessissimo dal medico per un senso di pienezza di stomaco, un senso di stanchezza continua, un senso di nausea, e via di seguito.                In realtà il senso (o la sensazione)  è la facoltà di percepire gli stimoli che provengono dal mondo esterno e gli uomini ne posseggono cinque e tutti “concreti”:  vista, udito, tatto, gusto ed olfatto. Oltre i cinque citati esiste, o meglio fino a poco tempo fa, pensavamo  che esistesse, un’altra capacità che è quella di un generico stato d’animo, una sensazione imprecisa ed indefinita di natura psichica che veniva e viene chiamata sesto senso. Era l’indistinta capacità a percepire quello che potesse accadere nell’immediato o nel futuro, ma anche la  capacità a presagire ogni cosa che potrebbe accaderci. Al cervello bastano solo duecento millisecondi per capire una situazione minacciosa, come se il cervello percepisse il pericolo come un senso ulteriore, appunto il sesto. Questo tipo di allarme “funziona” molto bene soprattutto nei soggetti ansiosi. Tutto questo è riportato in un studio francese pubblicato sulla rivista scientifica “eLife”, che mette insieme sotto la guida della Professoressa Marwa El Zein sia l’Istituto di Sanità e della Ricerca che la Scuola Normale Superiore di Parigi. I ricercatori transalpini hanno identificato delle aree del cervello specifiche per il senso del pericolo e che possono essere diverse da individuo ad individuo. Tra le eccezionali novità va annoverata la possibilità di disegnare un vero e proprio identikit del volto che viene percepito  come minaccioso. L’esperimento è stato condotto su 24 giovani volontari sani. Si è visto che una persona è percepita come una minaccia quando presenta una espressione arrabbiata e quando punta lo sguardo su di noi. Questa tipologia di sesto senso fa riconoscere la paura dipinta sulla faccia di un altro in modo da individuare subito il pericolo e mettersi, eventualmente, in salvo.   Nel nostro Paese il sesto senso è stato indagato dal gruppo di Marta Baldereschi, ricercatrice fiorentina dell’Istituto di Neuroscienze  del CNR, non nel senso della “preveggenza”.       Infatti non è possibile prevedere il futuro, ma la presenza di questa nostra ulteriore capacità permette al cervello di prendere delle “scorciatoie”. Sono state utilizzate metodiche che hanno visto l’utilizzo della Risonanza Magnetica Funzionale e della PET, che consentono in tempo reale l’individuazione di zone del cervello che si attivano in base a risposte basate sulla logica e sul ragionamento. Quest’attivazione avviene nella parte anteriore dell’encefalo con una risposta pressocchè immediata,  probabilmente basata sulla memoria “implicita”, che è il ricordo di come si fanno le cose e di come si usano gli oggetti. La perdita di questo tipo di memoria rende difficili i comuni atti quotidiani della vita dell’uomo.  Il sesto senso degli studiosi francesi  ed italiani non è certo da relazionare a quello posseduto dal bambino (che riusciva a vedere i morti ed i fantasmi) del film americano  che dal 1999 è uno più visti al mondo in assoluto.                  Ab biamo volutamente citato il celebre capolavoro di Night Shyamalan perché su quella falsariga si sono sviluppate molte ricerche, soprattutto quelle sul gene dell’intuizione e sulla propriocezione: la consapevolezza del proprio corpo e la sua posizione nello spazio.   Secondo gli statunitensi il sesto senso è legato ad una proteina transmembrana, la “Piezo2”  alla cui conoscenza si è arrivati perché due soggetti del gruppo studiato  non avevano il senso….. famoso, perché presentavano una malattia neurologica rara che non permetteva lo sviluppo della proteina stessa. I due soggetti con la mutazione genetica erano in grado di camminare bendati e senza cadere perché non conoscevano la posizione dei propri arti rispetto allo spazio circostante.  Oltre questa ricerca pubblicata sul “Mirror”,  è da ricordare anche quella dell’Istituto di Neurologia del Maryland, pubblicata sul “New England Journal of Medicine”, una specie di Bibbia scientifica, che esalta il ruolo della “Piezo2” nel controllo dei nostri sensi. Quindi, da oggi, l’ordine esistenziale di azioni, modi di essere e comportamenti avrà una motivazione ed una spiegazione. In che ….senso? In senso positivo. In virtù  di una sensibilità particolare, di un’attitudine alla percezione e di un’intuizione che solo l’uomo possiede e che va oltre il toccare, il vedere, il gustare, l’odorare e l’udire.
gianpaolopalumbo.ilponte@gmail.com

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