Due nuovi presidi medici per proteggere le orecchie
Durante il nuoto, nei tuffi, nell’immersione subacquea, l’acqua che penetra nelle orecchie può provocare due tipi di danni.
Il primo è di tipo meccanico, legato all’aumento di pressione, che può determinare, come abbiamo visto precedentemente, la rottura del timpano.
Quando l’acqua entra nell’orecchio esterno preme sul timpano con una forza tanto maggiore quanto più in profondità si è giunti tuffandosi in mare. Insieme all’acqua penetrano nelle orecchie anche batteri, miceti e altri inquinanti del mare e delle piscine.
Il secondo possibile danno è di tipo infettivo. L’acqua delle piscine pubbliche viene controllata giornalmente per rivelare la presenza di germi patogeni e, se presenti, vengono combattuti con l’aggiunta di adeguati disinfettanti.
Tuttavia, sia per l’inquinamento chimico in continuo aumento, sia per qualche errore di metodo nell’esecuzione dei controlli, dei germi possono penetrare nelle orecchie provocando malattie spesso dolorose e a decorso cronico.
I miceti, i cosiddetti funghi, possono provocare infiammazioni del condotto auricolare esterno (vedi lo schema nel precedente articolo) che tendono a divenire croniche per la presenza di squame sulle mucose che costituiscono un substrato utile alla crescita di questi microrganismi.
Oltre i miceti possono penetrare, veicolati dall’acqua, anche germi, sia Gram positivi che negativi. Gli stafilococchi sono i germi più frequentemente contaminanti. Questi determinano la formazione di foruncoli, ascessi, e otiti purulente.
La diagnosi non è facile nelle fasi iniziali della malattia. I miceti provocano infiammazioni lievi, spesso a lungo asintomatiche. I batteri che portano alla formazione di pus, per questo definiti piogeni, avviano una reazione flogistica che può resistere a molti tipi d’antibiotici. Solo quando, per la presenza di essudato o pus che esce dalle orecchie, si pratica un tampone per l’esame microbiologico, si riesce a definire la causa della malattia e ad adottare la corretta terapia in base all’antibiogramma, l’esame che ci dice qual è l’antibiotico più efficace per uccidere i germi responsabili dell’infezione.
La natura ha previsto questa possibilità ed ha inclinato il condotto auricolare esterno, per rendere difficile la penetrazione dell’acqua, e ha provvisto di ciglia le cellule di rivestimento, per favorire il blocco dei germi. Ma spesso questo non basta. Proprio l’inclinazione del dotto auricolare esterno rede difficile, tornati a riva, la fuoriuscita dell’acqua che resta intrappolata nell’orecchio, e le infezioni compaiono.
Per prevenirle è stato ideato un presidio medico, economico e semplice da adoperare (Audiol®Swim, Lofarma). Si tratta di un liquido che tramite un ugello di plastica può essere spruzzato nelle orecchie, così da formare un rivestimento invisibile che previene la permanenza di acqua intrappolata nelle orecchie. Contiene olio d’oliva e tea tree oil (estratto dalla melaleuca alternifolia). Questi olii hanno proprietà antibatteriche e rivestono il canale uditivo, creando un film oleoso che aiuta a prevenire la permanenza di acqua intrappolata nell’orecchio del nuotatore. Applicato come spray, crea una barriera resistente all’acqua ed idrorepellente. Può essere adoperata da adulti e bambini al di sopra di un anno d’età, solo le donne in gravidanza è bene che non l’adoperino.
raffaeleiandoli.ilponte@gmail.com