Ambiente e Comunicazione sono temi importanti e di attualità a cui Papa Francesco ha riservato grande attenzione, fin dall’insediamento in Vaticano. Ricorderete tutti il discorso dalla loggia centrale, quando parlò dell’Uomo come parte del Creato. Da allora sono seguiti vari pronunciamenti a favore dell’Ambiente e del rispetto del Creato, fino a sfociare in una bellissima Enciclica, dal titolo LAUDATO SI’. Bergoglio aveva scelto il nome di Francesco per il pontificato ed in perfetta sintonia e coerenza ha seguito, fin dall’inizio, le orme del poverello di Assisi, parlando di natura e di Creato. Un richiamo di grande attualità, se consideriamo il peggioramento dello stato di salute del pianeta e lo sfruttamento di risorse da parte di uomini senza scrupoli che pensano solo ed unicamente al profitto. La Terra presenta già da decenni danni irreversibili, non c’è solo il disboscamento dell’Amazzonia, ogni territorio presenta il conto. Alla luce dei recenti studi e rilevazioni scientifiche possiamo, purtroppo, affermare che sul pianeta non esistono aree prive di effetti dell’inquinamento e dello sfruttamento. L’Irpinia è un territorio interno ad una regione con molteplici problemi di carattere ambientale (terra dei fuochi, mancanza di depurazione delle acque reflue, smaltimento illecito di sostanze tossiche…), nonostante sia definita un’area verde, non è più incontaminata. Le colate di cemento, l’industrializzazione selvaggia, il disboscamento, il sovrasfruttamento delle falde acquifere, ed altro ancora, hanno portato come triste conseguenza un genere pressoché unico di povertà: un territorio senza industrie di spessore, crisi occupazionale, ed una vocazione molto tardiva alla produzione agricola e vitivinicola.

Mentre le fabbriche e le numerose attività commerciali hanno chiuso i battenti, negli ultimi vent’anni, l’industria del vino è cresciuta esponenzialmente, toccando punte di incremento del 70 per cento. Un dato che spiega i successi conseguiti nelle varie manifestazioni nazionali (ad esempio Vinitaly). Molto tardi ci si è accorti che la vera industria dell’Irpinia era ed è, nonostante i danni ambientali, la terra. Lo è ancor di più il sottosuolo: sì perché l’Irpinia è il bacino idrico più grande dell’Italia Meridionale. L’indotto dell’Acqua dà luogo alla prima vera industria in assoluto, con oltre 3mila persone impegnate a vario titolo. Eppure il Tema dell’Acqua, nonostante le chiacchiere, finte dichiarazioni e Comunicati Stampa, non è al centro dell’Agenda programmatica dello sviluppo in Irpinia. Non c’è traccia, degna di nota, sulle agende di politici e sindacalisti. In una provincia dove l’indice demografico si inclina sempre verso il basso, dove l’età media dei residenti si alza, la fuga di giovani cervelli aumenta vertiginosamente, di anno in anno, nella speranza di trovare altrove un futuro lavorativo, viene da chiedersi cosa facciano le Istituzioni locali, politiche, sindacali e anche di governo, come trascorrano il loro tempo, oltre a fare passerelle e dichiarazioni alla stampa.
Vorremmo tanto raccontare i fatti, fare il nostro lavoro di comunicatori. Peccato “per loro” che sulla Testata di questo giornale campeggi la frase dell’evangelista Giovanni:           “ET VERITAS LIBERABIT VOS”.
Per vocazione e libera scelta abbiamo deciso di servire la Verità, di raccontare fatti e non di prestare il fianco a campagne promozionali, utili unicamente alla conservazione delle poltrone. Eppure non riusciamo a comprendere le ragioni di tanta superficialità da parte di chi dovrebbe, invece, garantire il proprio impegno per far crescere la Comunità che si è candidato a rappresentare. Dopo tanto tempo abbiamo maturato la convinzione che, evidentemente, se non ci sono validi risultati da poter raccontare è perché mancano le capacità. Nel recente Consiglio Nazionale della Stampa Cattolica che si è svolto a Roma ed al quale ho preso parte, si è discusso ancora una volta della crisi dell’Editoria. Sono arrivato alla conclusione che in Irpinia i lettori siano anche stanchi di leggere, fatta eccezione per la cronaca, le medesime notizie. Procuratevi copie dei giornali locali degli ultimi due anni, noterete titoli che si ripetono: l’imminente apertura dell’autostazione, salta il Consiglio Comunale del Capoluogo, lavori fermi, il tunnel, il Mercatone…
Si dice spesso che la Stampa è responsabile di tante cose, in questa provincia ritengo sia stata troppo buona nel “mandare in onda” e in Stampa sui giornali le solite notizie da propaganda. Mi attengo all’Ambiente: le periferie sono sempre più abbandonate, i sacchetti della spazzatura sui marciapiedi rotti non mancano mai, la vegetazione spontanea sovrasta panchine ed aiuole del centro e, cosa ancora più incredibile, ma vera, mentre le Società fanno grandi affari con l’acqua potabile, l’Irpinia muore di inquinamento, di sete e di povertà. Nessuno dimentichi le classifiche annuali redatte da importanti Media, quali il Sole 24 Ore e ITALIA OGGI, e dove Avellino e provincia sono state collocate dopo un’attenta e disinteressata valutazione degli indici e dei parametri di riferimento.
Se c’è qualcuno in grado di smentire si accomodi, avrà spazio per scrivere una pagina interessante. E’ quella che in tanti vorremmo leggere, e che, nostro malgrado, siamo costretti solo a sognare, almeno per ora!

Mario Barbarisi

 

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