AVELLINO, UNA CITTà “A NOSTRA INSAPUTA”
Negli ultimi tempi, sembra andare di moda, la frase: “a mia insaputa”. Un modo per sottolineare la propria estraneità a fatti, comunque gravi. E’ accaduto quando il Ministro Scajola disse che la casa al Colosseo gliela avevano regalata “a sua insaputa” e si è ripetuto di recente con le polizze assicurative aventi come beneficiario il Sindaco Raggi, sempre a sua insaputa!
Avellino guarda con tale interesse alle vicende nazionali da imitare alcuni aspetti, purtroppo negativi.
La vicenda del cubo di cemento di piazza Libertà tiene banco in questi giorni sommandosi ad altre questioni amministrative.
Sembra che il cubo di cemento, orribile sotto ogni punto di vista, fosse presente dall’origine nelle carte progettuali ma nessuno se n’era accorto! Viene il sospetto che anche altri elementi del progetto siano sfuggiti: la pendenza variabile della pavimentazione, la scarsa illuminazione serale, la mancanza di verde…..
E’ evidentemente così che la città è stata costruita: ad insaputa di chi doveva vigilare, a cominciare dagli ordini professionali, ingegneri, architetti, geometri… A parte il cubo, attendiamo ancora di comprendere nel dettaglio che scopo avrà il tunnel, oltre ad aver sventrato il sottosuolo e le tasche, e cosa si intende fare per la messa in sicurezza del Ponte della Ferriera, visto che si diceva già dieci anni fa che andava ristrutturato con urgenza.
Mentre si guarda il “dettaglio progettuale” si perde di vista tutto il resto, per nulla secondario, a cominciare dal buco (una voragine) di ACS e da quella del Teatro Carlo Gesualdo, con la gestione Cipriano, che sta creando numerose difficoltà agli attuali amministratori, si tratta di un vero labirinto la cui unica uscita è a ridosso di un burrone. Si aggiunga la disastrosa gestione dei Servizi Sociali dove le emergenze continuano nell’indifferenza di chi amministra, oggi si di dice: A mia insaputa!