Una nuova pomata per la terapia della psoriasi

La terapia topica delle forme medio-gravi della psoriasi segue tre linee d’azione.
Le pomate saliciliche sono adoperate nella fase iniziale della terapia per ottenere l’eliminazione delle squame psoriasiche. Si adoperano i derivati del catrame per ottenere la riduzione dello spessore delle lesioni, quindi le pomate cortisoniche per il controllo dell’infiammazione cutanea. Il cortisone svolge tale effetto interferendo con i meccanismi di processazione degli antigeni e sopprimendo il rilascio di citochine proinfiammatorie.
In alternativa, per il controllo della moltiplicazione delle cellule epidermiche, possono essere adoperate le pomate a base di derivati della vitamina D, da soli o in associazione con cortisonici.
I cortisonici nelle varie formulazioni (crema, pomata, unguento, lozione, gel e schiuma) sono i farmaci maggiormente utilizzati per la terapia, topica della psoriasi. Sono classificati in 4 classi in base alla potenza d’azione. La prima classe comprende l’idrocortisone, la quarta il molto più potente Clobetasolo. Questa classificazione aiuta nell’impostazione della terapia consentendo d’adeguarla all’età e alle sedi corporee interessate. La cute dei neonati è più sottile, quindi assorbe di più i farmaci applicati su di essa ed è maggiormente irritabile. Lo stesso vale per le palpebre. Quindi l’oculista, nella terapia delle blefariti (secondaria alla psoriasi, dermatite allergica e atopica), dovrà porre attenzione alla scelta del farmaco più adatto per tollerabilità e sicurezza.
All’aumento della potenza, nella maggior parte dei casi, coincide un aumento degli effetti collaterali quali l’assottigliamento della cute, la comparsa o peggioramento dell’acne, la comparsa di peli.
Nella composizione dei farmaci topici rientrano, oltre al principio attivo, anche conservanti e additivi.
Ognuna di queste sostanze può causare la comparsa di una dermatite irritativa da contatto, o allergica, con un aggravamento delle condizioni cliniche legato sia all’intensificarsi dell’eritema sia alla comparsa di nuove lesioni per un fenomeno di Koebner chimico.
Alcune volte, pur medicando per molti giorni, non si osserva alcun miglioramento, anzi le condizioni cliniche possono peggiorare.
Ci sono, infatti, persone allergiche alle pomate cortisoniche.
Più del 5% dei pazienti affetti da una dermatite è allergico ai corticosteroidi (Dermatol ther 2004;17:14), tra i tanti la Budesonide e il Tixocortol valerato sono quelli che con maggior frequenza risultano positivi nel patch test, che è  l’unico metodo per la diagnosi di allergia agli steroidi topici. La diagnosi di tale allergia è particolarmente difficile, perché questi farmaci restano dei forti antinfiammatori, anche se la loro molecola è in grado di elicitare una reazione allergica. Per superare questa difficoltà diagnostica, da circa 15 anni molte serie standard per l’esecuzione dei patch test comprendono la Budesonide o una miscela di steroidi. Possibili errori nella lettura dei test allergici possono verificarsi se si limita la lettura ai due classici controlli a 48 e 72 ore. Sono, infatti, possibili reazioni ritardate che si rileveranno alla 4° o 7° giornata (Contact Derm 2000;42:27). In base alle caratteristiche allergologiche, gli steroidi topici vengono classificati in cinque classi (indicate con le lettere A,B,C,D1,D2): è anche possibile che alcune persone possano essere allergiche a steroidi appartenenti a classi diverse.
Attualmente è noto che le molecole steroidee non alogenate sono più allergizzate rispetto alle molecole alogenate (Clin Exp Dermatol 2000;25:261). Gli steroidi topici non alogenati sono più adoperati in età pediatrica, rispetto agli altri, perché comportano sia minori effetti collaterali quali l’atrofia, che un minor assorbimento sistemico.
In questa fascia d’età la mancata risposta alla terapia steroidea topica, nel 25% dei casi è dovuta a una reazione allergica (Clin Dermatol 2011;29:287).
In questi casi è utile poter disporre di pomate contenenti antinfiammatori d’altro tipo, quali i cosiddetti cortisonici vegetali.

Per saperne di più:
http://www.dermnetnz.org/topics/allergy-to-topical-corticosteroids/

(continua nel prossimo numero)

raffaeleiandoli.ilponte@gmail.com

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