Probiotici, prebiotici e simbiotici nella terapia delle allergie

 

 

Come abbiamo visto, le alterazioni della flora batterica intestinale possono far sentire il proprio effetto non solo nell’intestino ma anche su organi lontani dal tratto intestinale quali il cervello e il sistema immunitario, quello che regola la comparsa delle allergie cutanee e respiratorie. Tali alterazioni possono essere provocate da farmaci, diete incongrue, viaggi in aree tropicali, e da molti altri fattori ambientali.
L’aumento delle allergie che si sta osservando negli ultimi anni viene attribuito al cambiamento di fattori ambientali e all’ampio uso di antibiotici, ridotto consumo di cibi fermentati, e all’aumento dell’igiene personale.
Per spiegare perché aumentano le allergie è stata proposta  “l’ipotesi igienica”, secondo la quale l’aumento delle allergie sono la conseguenza del disequilibrio della complessa interazione tra ambiente microbico e sistema immunitario innato.
Tale teoria nasce dall’osservazione che negli ambienti con minore controllo igienico, quali quelli rurali, l’incidenza delle malattie allergiche è più basso se paragonato a quello delle città. Nel 2005 è stato condotto lo studio “PERSIFAL” che ha confermato che la mancanza, o la riduzione, di stimoli microbici durante l’infanzia provoca uno sbilanciamento nella risposta immunitaria basata sull’equilibrio delle popolazioni linfocitarie Th1/Th2, con conseguente sviluppo di allergie IgE mediate quali la congiuntivite e il raffreddore allergico nonché l’asma e la dermatite atopica. I linfociti Th1 ci aiutano a combattere le infezioni mentre i Th2 sono responsabili delle reazioni allergiche. Quando il rapporto tra queste due cellule è equilibrato la persona non ha allergie.
Studi successivi hanno dimostrato che l’esposizione microbica nell’infanzia e adolescenza, che stimola i linfociti Th1, è inversamente proporzionale alla probabilità di sviluppare asma, e che di conseguenza il microbiota intestinale, che si forma dopo la nascita e s’accresce nei primi mesi di vita, svolge un ruolo importante nella comparsa delle allergie.
Pur non essendo ancora chiari tutti i meccanismi d’azione dei prebiotici, quali i germi del genere Lactobacillus e Bifidobacterium, numerosi studi clinici disponibili dimostrano che essi agiscono sull’immunità umorale stimolando la risposta di tipo Th1 e le cellule T regolatrici e inibendo la risposta Th2, quella responsabile delle allergie. Inoltre stimolano la maturazione delle cellule dendritiche (DC), quelle che per prime legano gli allergeni, quali i pollini e il nichel, agendo sui toll-like receptor-2 (TLR- molecole del sistema immunitario innato). Molti probiotici sono anche in grado di aumentare la secrezione di muco che costituisce una valida barriera verso l’assorbimento di quelle molecole capaci di indurre la comparsa di allergie alimentari.
Questi farmaci, in passato noti come “fermenti lattici”, nelle nuove formulazioni farmaceutiche sono quindi in grado d’agire sull’ecosistema intestinale, stimolando sia i meccanismi immunitari della mucosa che i meccanismi di difesa non immunitari, consentendo per la prima volta di poter praticare una prevenzione efficace sia nel periodo prenatale sia nella prima infanzia.
Da un punto di vista terapeutico si sono dimostrati direttamente efficaci, ma possono essere associati a qualsiasi vaccino antiallergico o a altri farmaci.
Essendo privi di effetti collaterali rilevanti possono essere adoperati con tranquillità a qualsiasi età e anche durante la gravidanza, così da agire sulla madre per prevenire le allergie del neonato.

raffaeleiandoli.ilponte@gmail.com

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