La notte non è cominciata

 

La Parrocchia di S. Maria delle Grazie ha organizzato, domenica 20 novembre, un interessante incontro “informativo” sul Referendum Costituzionale. La relazione del dottor Gennaro Bellizzi, proposta con intelligenza, ironia, passione politica e con intento di neutralità, è riuscita a suscitare l’interesse e la curiosità dei partecipanti.
Interessante l’invito ad approfondire, con lo sguardo fisso ai costituenti cattolici: De Gasperi, La Pira, Moro, Sullo e Dossetti, al loro stile, alla loro onestà  ed allo spirito di vero servizio (la Carità) che ne ha ispirato l’impegno politico.
In verità, già mi ero preoccupato di rileggere quello che aveva scritto Dossetti nel 1994, quando il “monaco santo” decise di interrompere un silenzio trentennale per schierarsi contro la riforma costituzionale voluta da Berlusconi. Il libello, dal titolo “Sentinella, quanto resta della notte?” (Isaia, 21,11), fu scritto in occasione della commemorazione di Giuseppe Lazzati e così trattava le possibilità di modifica della costituzione: “Non si vuol dire che non vi siano cose da cambiare, in corrispondenza delle grosse modificazioni intervenute nella nostra società negli ultimi decenni. E’ molto avvertita, ad esempio, una diffusa e pervasiva alterazione dei rapporti tra privati, partiti e pubblica amministrazione; come pure la pletoricità e la macchinosità di un sistema amministrativo che non si adatta più alle dinamiche di una società moderna; e ancor più la degenerazione privilegiaria e clientelare dello stato sociale…! A ciò si può aggiungere l’esigenza dello sveltimento della produzione legislativa, e perciò la riforma dell’attuale bicameralismo perfetto e soprattutto un’applicazione più effettiva e penetrante delle autonomie locali, da perseguirsi al di fuori di ogni mito … che tenda a scomporre l’unità inviolabile della Repubblica”!
Ho ritenuto doveroso riproporre il pensiero di un Costituente cattolico, manifestato due anni prima della sua morte, per far chiarezza anche nei confronti di alcuni lettori, perplessi rispetto alle mie più recenti opzioni. E per ribadire che il rinnovamento è necessario e potrebbe essere utile, tra l’altro, per cancellare dalla storia del Paese le “alterazioni dei rapporti tra la politica, pubblica amministrazione e gli interessi privati” o per abrogare quei riti e quei baratti che si verificavano (ed ancora oggi si verificano) in Parlamento in occasione dei “doppi e tripli” passaggi  delle Leggi di Bilancio (quelli che hanno reso famoso Pomicino, per chiarirci).
Temo che, come al solito, noi italiani riusciremo a farci del male da soli: con più cattiveria e più determinazione di ogni vero o presunto nemico (i potentati economici e finanziari prima degli altri) che vorrebbe vedere il nostro Paese in ginocchio.
Nella discussione, a S. Maria delle Grazie, ci fu chi invitò tutti a riflettere sulla qualità dei parlamentari che hanno discusso e votato la recente riforma, rispetto ai Costituenti, cattolici e non, del ’46. Bene, come non condividere quell’osservazione! Ma come non temere, insieme, per quegli elettori, anche in buona fede, che fonderanno la loro scelta solo sull’antipatia personale e non sui contenuti. Infine, come non essere preoccupati della possibilità che a vincere, nel prossimo futuro, possano essere le idee razziste e xenofobe del neo fascista Salvini e dei suoi amici di Casa Pound, uniti ai tecnocrati, ai burocrati ed ai politicanti che, da sempre, hanno impoverito  l’Italia!
A me dispiace sia per il Movimento 5Stelle che per la Sinistra: quella vera e quella interna al PD che si è schierata contro per ripicca e per disperazione! Questi ultimi, infatti, sono tanto ciechi da non riuscire a vedere “la mucca nel corridoio di casa” tanto cara a Bersani: da non riuscire, cioè, a sentire dove soffia il vento della protesta degli ultimi e degli emarginati! Anche perché, da tempo, non sentono più gli umori, i desideri, i sogni e le speranze del loro potenziale elettorato. Un elettorato che, in parte, li ha già traditi e che nel prossimo futuro si prepara ad una vera e propria acrobazia verso la destra reazionaria che vince ovunque, in Europa e nel Mondo! Nemmeno la memoria di Bertinotti e delle sue scelte, che riconsegnarono l’Italia nelle mani di Berlusconi, li può più aiutare.
Vorrei tanto sbagliare le previsioni, ma credo proprio che la notte vera della Politica (quella nera ed oscura cui si riferiva Dossetti) non è ancora cominciata! Per questo, resto preoccupato del fatto che, qualunque sia il risultato del referendum, il futuro sarà tutt’altro che roseo. Perciò, abbiamo il dovere di restare svegli, per vigilare con attenzione e per impedire che il buio della notte della comunità ci colga all’improvviso! Diversamente, non ci resterà che porci la domanda  del Profeta Isaia (quanto resta della notte?) con la consapevolezza che, questa volta, essa potrebbe essere così fitta e triste da rendere problematico e lontano il ritorno dell’aurora.
Tuttavia, so bene che la storia, anche quella politica, è scritta non con i “se” ma con i “nonostante”: per questo spero che, nonostante questo referendum, nonostante questi partiti e questi politici, possa prevalere la verità, sempre e ad ogni costo! Solo così, per usare le parole di Madre Ignazia Angelini,  la notte potrà essere, più semplicemente e più naturalmente: “ grembo di aurora, dolore di nuova nascita, coraggio di gestazioni ignare, tempo proteso in avanti e non indietro, non risentimento, non rivalsa, non nostalgia, non inerzia né gozzoviglia”! Perciò, sta a noi scegliere bene il nostro futuro!

 michelecriscuoli.ilponte@gmail.com

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