SINDROME DELLE APNEE NOTTURNE: VERO PROBLEMA DI SALUTE PUBBLICA

 

 

Gli anglosassoni la chiamano O.S.A.S. (Obstructive Sleeping Apnee Syndrome) e noi italiani: Apnee Ostruttive durante il Sonno. La sindrome delle apnee notturne è un disturbo molto diffuso, di più di quanto si pensi e consiste nell’interruzione o rallentamento della respirazione mentre si dorme. Queste pause possono durare da alcuni secondi a molti minuti e rovinano la qualità del sonno, è una vera e propria patologia che disturba certamente le nostre notti e ci fa sentire stanchi con una sonnolenza diurna veramente eccessiva.  Il problema sta nel fatto che questo disturbo non viene segnalato e non viene diagnosticato, perché la maggior parte delle persone che ne soffrono non sanno di avere questo tipo di “sintomo”, che in realtà rappresenta una autentica patologia. Per chi vive da solo è un  dramma consistente, perché il disturbo si presenta solo durante il sonno e in genere sono i familiari o i partner ad accorgersi dei sintomi. Il sonno disturbato nella realtà quotidiana è correlato a diversi problemi di tipo cardiaco e cerebrovascolare, metabolico e neurocognitivo, oltre ad essere considerato la genesi di tantissimi incidenti stradali. L’OSAS, oggi associata all’aumento dei casi di ictus e di morte improvvisa, colpisce di più il sesso maschile, il 4% degli uomini ed il 2% delle donne nella popolazione generale con un’età che varia dai trenta ai sessanta anni (che rappresenta l’11%). Si calcola che in Italia gli ammalati siano due milioni, anche se la definizione diagnostica non è certa  per tutti. Le persone più a rischio sono quelle obese o in sovrappeso, con possibile causa su base ereditaria, ipertesi con anomalie a livello della gola e del naso (ipertrofia adeno-tonsillare, deviazioni del setto nasale, collo corto, ipotiroidismo, acromegalia), utilizzatori cronici di alcool e forti fumatori. I sintomi più riferiti sono la sonnolenza diurna ed il russamento, che è molto diffuso tra la popolazione in generale (fino al 45% degli uomini ed al 28% delle donne). La diagnosi è possibile solo in maniera strumentale grazie all’utilizzo di un polisonnografo che permette di rilevare le apnee e le ipopnee, classificandole in centrali, ostruttive e miste. Oggi si aggiunge un esame elettroencefalografico con la rilevazione dei movimenti oculari e degli arti. L’OSAS di grado lieve comporta, non tutti i giorni, una modesta sonnolenza: ci si addormenta davanti alla televisione, leggendo un libro o in auto come passeggero. Il tipo di grado medio comporta perdita di concentrazione, scarsa attenzione ai concerti, davanti alla tv e, quello che preoccupa di più, alla guida di un veicolo. La forma grave contempla la sonnolenza durante la guida, i pasti e durante una passeggiata o una conversazione.  Varie sono le terapie: si va da quella chirurgica per disostruire le alte vie aeree all’utilizzo della ventilazione meccanica a pressione positiva continua per mantenere aperte le “strade” anatomiche che l’aria deve percorrere per arrivare ai polmoni. Farmacologicamente è utilizzato il modafinil in compresse (Provigil 100 mg e Modalert 200 mg), un potente psicostimolante ad azione centrale che mantiene lo stato di veglia ed evita gli addormentamenti in situazioni inadeguate. Per tutti coloro i quali soffrono di questa sindrome ed hanno la diagnosi ben codificata vi sono terapie in grado di risolvere tanti o tutti i sintomi presentati. Il problema di sanità pubblica si pone per coloro i quali non sanno di essere portatori di OSAS e che possono causare tutta una serie di problematiche tali da arrecare danni per sé e per gli altri. Infatti anche l’Italia nel dicembre 2012 si è adeguata alle norme europee per la maggior sicurezza sulle strade. A proposito del rinnovo e del rilascio della patente, sono state stabilite nuove norme per la valutazione all’idoneità alla guida per alcune malattie neurologiche e per la Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno. Sono stati definiti gli incompatibili con la sicurezza della guida e, nel caso dell’OSAS la patente verrà rilasciata solo  se sussistono determinate condizioni e, comunque,  sarà la Commissione Medica Locale a rilasciare il permesso di guidare a chi è sofferente di apnee notturne. Per avere la patente bisogna che la sintomatologia sia sotto controllo e sia stato intrapreso un percorso di cura adeguato. L’autorizzazione alla guida ha sempre durata massima di un anno nonostante i benefici delle terapie. Il 20% degli incidenti stradali in Italia sono legati ai “colpi di sonno”, per cui è necessario che le problematiche che scaturiscono da questa patologia siano sempre sotto i riflettori, proprio perché è una patologia dai contorni molto complessi ed articolati. Il sonno corrisponde ad una sospensione della coscienza, per cui i problemi legati alle apnee notturne sono di sanità pubblica ed investono tutti i cittadini.
  gianpaolopalumbo.ilponte@gmail.com

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