INTERVISTA ALLA POLITICA
La sua passione mi sconvolgeva: la “signora” riusciva a sognare anche rispetto alle difficoltà più evidenti! Il suo fascino stava tutto lì: in quella sua perenne giovinezza mentale. Malgrado la sua veneranda età (meglio non dirla, per non spaventare qualche giovane lettore) sembrava una ragazzina: tanto era forte il suo desiderio di farsi coinvolgere nella vita delle persone. Sarei stato ancora per ore ad interrogarla, persino sui destini del mondo. Capii che il tempo stava per scadere ed allora provai a tentarla con una previsione sul futuro del nostro Paese.
Chi vincerà al referendum? E cosa succederà il giorno dopo un voto così difficile e divisivo?
“Non sono una veggente e non mi va di fare previsioni! Renzi ha fatto l’errore di intestarsi, quasi da solo, la propaganda a favore della Riforma. Avrebbe fatto meglio a dare più spazio, in TV, ai suoi avversari: una specie di “Blob” con le immagini e la babele di argomentazioni dei vari Berlusconi, De Mita, Salvini, D’Alema, Grillo, Monti, Fini, Vendola, Brunetta, Travaglio, Pomicino e Tremonti (con le mucche di Bersani a fare da sfondo). Gli italiani avrebbero capito meglio per cosa votare ed il risultato sarebbe stato scontato! Così, invece, l’esito del voto sarà al fotofinish”.
Ma sul dopo voto, sull’incertezza in merito alla legge elettorale, cosa ci può dire?
“Il referendum non mi piace anche per questo! Ogni volta che ci si divide (da una parte i buoni dall’altra i cattivi) non si fa un buon servizio alla democrazia. A maggior ragione in una fase così complessa come quella attuale. Perché, dopo che le forze politiche se le sono date di santa ragione sarà più complicato ripristinare un minimo comune denominatore (l’impegno per il bene di tutti) che dovrebbe presidiare ogni decisione politica. Non solo, ma quando il risultato del referendum dirà chi ha vinto e chi ha perso sarà difficile convincere soprattutto quelli che avranno vinto della precarietà del risultato! Le faccio un esempio: immagini che ad Avellino vinca il SI, il PD locale si intesterà la vittoria e proverà a passare un colpo di spugna sui misfatti amministrativi. Come se i cittadini li avessero premiati: una vera e propria mistificazione! Lo stesso succederà, in caso di voto contrario, a tutti i livelli: la manipolazione del risultato dominerà nel dibattito politico e sarà difficile capire ( e spiegare) chi avrà avuto ragione! Quanto alla legge elettorale, essa sarà modificata comunque, perché nessuno vuole far vincere i 5Stelle (a ben riflettere, non lo vogliono nemmeno loro: perciò hanno scelto il NO) come è successo già nei comuni importanti”.
Ma ci saranno cambiamenti nel governo, nella maggioranza e nella linea del PD?
“Il problema vero sta nella difficoltà di questa classe dirigente a “ragionare” oltre gli interessi immediati e di parte, a guardare al futuro del Paese. La vittoria del SI potrebbe incoraggiare Renzi ad elezioni anticipate, nella certezza di avere dalla sua parte la maggioranza del Paese. La vittoria del No, per contro, potrebbe portare altra confusione: una crisi di governo ed il tentativo di ribaltare la maggioranza all’interno del PD. La “lezione americana” (la vittoria di Trump) è troppo “fresca” per aiutare i politici italiani a capire dove (e perché) soffia il vento della protesta. E’ evidente che essi annaspano da tempo: come i pesci rossi dell’acquaio dal quale qualcuno sta togliendo, lentamente, tutta l’acqua sporca nella quale sono abituati a nuotare. Perciò, il loro futuro sarà tutt’altro che facile!”.
Ora che siamo al termine della nostra chiacchierata, che consigli darebbe ai lettori del Ponte?
“Vorrei sollecitarli a non lasciarsi sedurre dalla tentazione della disperazione rispetto alle difficoltà che si incontrano nel tentativo di rinnovare la classe dirigente. Anche se, a volte, “l’impotenza ed il fatalismo non mancano di un certo fascino”, l’atteggiamento più giusto deve essere quello di riuscire a resistere, creando nuove strategie, proponendo nuove strade, evitando di farsi sommergere dal vecchio! E Simone Weil ci suggerisce come:“la ragione comune deve estrarre dal fodero la spada a due tagli: odio del vizio ed amore della virtù”! Ecco, spero che gli italiani, da una lato, continuino a combattere il malaffare (l’odio del vizio), ovunque si manifesti o si annidi, e dall’altro, ravvivino “l’amore della virtù”: la speranza ed il desiderio di un rinnovamento della politica e degli uomini chiamati ad attuarla. In ultimo, mi permetta di richiamare l’attenzione dei suoi lettori sul principio indicato da Papa Francesco, nel capitolo della Evangelii Gaudium dedicato al Bene Comune (al n. 222): “Il tempo è superiore allo spazio”! Un’indicazione chiara soprattutto per chi vuole impegnarsi in politica: perché “dare priorità al tempo significa occuparsi di iniziare processi più che di possedere spazi”. Le rivoluzioni, i cambiamenti hanno bisogno di un lavoro serio ed organizzato nel tempo! Lei sa bene, però, che l’errore più frequente della classe politica è quello di “privilegiare gli spazi di potere al posto dei tempi dei processi”. Provi a riflettere e converrà con me che questo concetto ha in sé una verità elementare e che certi politici, anche tra quelli che lei ha avuto occasione di conoscere, non riusciranno mai ad intenderla”.
L’intervista si era conclusa: l’amica laica aveva richiamato principi ed insegnamenti a me cari, per aiutarmi a capire. Ero compiaciuto per le valutazioni, i giudizi, le citazioni e le metafore della vecchia signora. Lei intuì il mio stato d’animo, condivise la soddisfazione ed anticipò ogni altra domanda: “Torni quando vuole, basterà una telefonata e sarò lieta di riceverla, di scambiare quattro chiacchiere e di soddisfare ogni sua curiosità. Debbo confessarle che sono contenta di averla incontrata: mi sento un po’ meno triste e meno preoccupata. Sa, succede a tutti, di fronte ad un problema parlarne con gli altri fa solo bene, mentre chiudersi in sé stessi fa crescere l’angoscia! Ed alla mia età questa non fa bene”.
Mi alzai dal divano e mi avvicinai per salutarla, le presi la mano chinandomi come se avessi voluto baciargliela. Lei, sorridendo, me la strinse forte e, con garbo, mi attirò a sé e mi abbracciò, sussurrando: “Ho passato un bel pomeriggio, la ringrazio per questo. E non dimentichi di salutarmi i lettori del suo giornale!”
michelecriscuoli.ilponte@gmail.com