L’UMIDITA’ ED IL FREDDO NON CAUSANO LE MALATTIE REUMATICHE

 

 

I greci chiamavano “rheuma” (scorrimento) il dolore e le difficoltà di movimento  dovuto secondo Ippocrate agli “umori” patologici che colpivano l’uomo e che migravano  da un’articolazione ad un’altra. Per questo i reumatismi, con i meccanismi di difficoltà  motoria e con il dolore, corrispondevano al concetto ippocratico di “flussione” dei cattivi umori, che si impadronivano del corpo quando ci si ammalava e …”scorrevano” da una parte all’altra della struttura umana.  Oggi le malattie reumatiche sono sempre di più e sempre più complicate e ne soffrono cinque milioni di italiani, con 22 milioni di giornate lavorative perse e con un deficit di tre miliardi di euro di produttività. Sono numeri veramente importanti soprattutto per il costo sociale  in termini di ricorso alle terapie, ai ricoveri, alle indagini clinico-strumentali, alla riabilitazione fino all’assistenza domiciliare. A fronte di queste situazioni mediche ed economiche allarmanti,  nel nostro Paese non vi è attenzione verso questo tipo di patologie, nonostante la loro importanza clinica con il 50% dei pazienti che presentano disabilità e otto su dieci sono costretti a convivere con il dolore cronico (al primo posto in Europa). Visto che le malattie reumatiche sono sottostimate, l’Associazione Italiana che raggruppa gli ammalati,  ha deciso recentemente di organizzare uno studio osservazionale per testare la conoscenza di tali malattie tra gli italiani. Ne sono stati scelti a random 4.500 con l’età tra i 20 ed i 65 anni e sono stati sottoposti ad una serie di domande, le cui risposte hanno dimostrato che la scelta dei soggetti era stata oculata per il test (non dovevano essere né medici né infermieri), ma soprattutto l’ignoranza totale degli italiani sulle malattie reumatiche.          La prima domanda su quali fossero le principali malattie nel campo specifico, il 56%  ha risposto la lombalgia. Alla seconda domanda su quante fossero  in senso numerico hanno risposto da 10 a 20, in realtà sono 150 ed oltre, tutte diverse una dalle altre e non colpiscono solo la schiena o le articolazioni, ma anche muscoli, tendini, scheletro, ecc.   Altra credenza da sfatare è l’età media. Non è vero che colpiscono solo gli anziani, purtroppo la maggior parte colpisce giovani soggetti in piena attività. Non per niente l’artrite reumatoide è caratterizzata anche per colpire fasce di età molto basse, come pure le malattie sistemiche del connettivo “attaccano” le donne in età fertile. Giusto per fare una chiosa: le malattie reumatiche più gravi colpiscono  proprio i bambini. Non è vero che queste patologie sono legate al freddo ed all’umidità, come risponde il 32% degli intervistati, che aggiunge anche che si possono curare rimanendo al caldo d’inverno, ed evitando movimenti pericolosi e sforzi di grossa intensità. Abbiamo già accennato alla caratteristica, per lo più, delle malattie reumatiche,  che è rappresentata dall’infiammazione di articolazioni, tendini, legamenti, ossa, muscoli ed altri organi che possono comunque essere coinvolti. Le più diffuse in assoluto sono: l’artrite reumatoide, il lupus sistemico, la sclerodermia, la spondiloartrite, la polimiosite e la dermatomiosite. Altre sono classificate tra le connettiviti (malattie del tessuto connettivo) ed altre ancora tra le malattie infiammatorie articolari (artriti). Le cause di queste malattie  sono una combinazione tra fattori genetici ed ambientali. Si può nascere, quindi, con una predisposizione al loro sviluppo e poi, per fare un esempio di cause ambientali,  esistono molti virus che giocano nel determinismo delle malattie reumatiche,  come il virus di Epstein – Barr per lo sviluppo del Lupus Eritematoso Sistemico. Altro aspetto è la maggiore incidenza tra la popolazione femminile che ha indotto gli studiosi a cercare negli ormoni un ruolo nello sviluppo di queste patologie. Ovviamente per combattere le malattie reumatiche e rare, al di là della conoscenza diretta o meno, ci vogliono servizi sanitari efficienti, disponibilità di farmaci efficaci, assistenza integrata e prevenzione, come abbiamo già detto. Nella prevenzione entra in gioco uno stile di vita sano, un’alimentazione equilibrata, la riduzione dei fattori di stress, il riposo e la protezione dai raggi solari. Ci sono poi altre due armi a disposizione: una molto costosa ed efficace rappresentata dai farmaci biologici, soprattutto di ultimissima generazione, ed una senza costi ma allo stesso modo molto efficace: una regolare attività fisica, la regina della prevenzione in assoluto, e non solo per le malattie reumatiche.
  gianpaolopalumbo.ilponte@gmail.com

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