La dermatite da contatto irritativo in età pediatrica
La dermatite da contatto irritativo è una malattia infiammatoria della cute che si osserva con una frequenza molto più alta della dermatite allergica da contatto in età pediatrica.
L’origine di questa malattia non è dovuta a una reazione immunitaria ma è legata a un danno ai tessuti, di tipo infiammatorio, provocato da agenti irritanti capaci di ledere la barriera epidermica, cioè quelle strutture della pelle (film idrolipidico, strato corneo, membrane dei cheratinociti), che proteggono il corpo dall’attacco delle sostanze chimiche dell’ambiente.
Le cause della malattia sono sostanze contenenti principi attivi eccessivamente aggressivi, dotati cioè di un Ph (acidità o basicità) diverso da quella della cute delicata del bambino, e di un’elevata reattività chimica (capacità di cedere o acquisire elettroni).
Tra tali sostanze c’è l’urea, una sostanza chimica molto usata in cosmetologia e in dermatologia, che a basse concentrazioni agisce come un idratante per la cute, mentre a concentrazioni più alte agisce da cheratolitico, scioglie e disgrega gli strati più esterni della barriera idrolipidica. Questa sostanza, e altre simili, anche se applicate a concentrazioni terapeutiche, quindi basse, sulla cute già irritata da precedenti malattie, quali la dermatite atopica, possono condurre ad un peggioramento della sintomatologia del bambino. Quindi, quando si è in presenza di un’infiammazione della pelle dei bambini occorre porre molta attenzione nella scelta della crema o emulsione che si vuole adoperare, in quanto molti farmaci possono condurre ad un peggioramento della malattia per la loro particolare natura chimica. Il consiglio migliore è sempre evitare le cure fai da te o consigliate dal vicino di casa.
I detergenti aggressivi sono un’altra possibile causa di dermatiti irritative, quindi per i bambini andranno scelti saponi con acidità e potere emulsificante adeguato alla cute delicata dei piccoli pazienti, in particolare in caso di preesistenti malattie quali le malattie esantematiche, l’acne, la dermatite da contatto e l’atopia (già il riscontro di tale patologia all’anamnesi familiare deve indurci a un atteggiamento prudente nella scelta dei farmaci topici). Tra i vari detergenti è meglio evitare il sapone di Marsiglia, dotato di un pH particolarmente alcalino, e quelli ad alto contenuto di sodio laurilsolfato, un tensioattivo particolarmente aggressivo. Dopo aver adoperato un sapone, sempre nella giusta quantità, è opportuno risciacquare bene la pelle, specie dei neonati, per evitare la protratta permanenza di questi prodotti chimici sulla cute.
La dermatite più frequente in età pediatrica è la dermatite da pannolino. Questa può estendersi dall’inguine fino alle natiche e coinvolgere la radice delle cosce, provocando un bruciore che fa piangere i piccoli ammalati. È provocata dal permanere dell’urina per molto tempo sulla cute. Fattori favorenti la comparsa della dermatite sono l’uso di pannolini non di stoffa ma sintetici, una frequenza del cambio dei pannolini non corretta e una detersione esagerata o non adatta alla particolare fisiologia cutanea dei neonati.
Clinicamente le dermatiti da contatto irritativo spesso non appaiono particolarmente gravi, così che alla visita i genitori riferiscono di aver notato delle macchie rosse e secche sulla pelle dei figlioli e di averle fatte sparire con l’uso di una crema idratante.
Nella fase acuta la pelle si presenta più o meno arrossata, essudante e poi finemente desquamante. Le lesioni appaiono nelle aree cutanee che sono state in contatto con l’agente causale. Se questo contatto viene persistentemente reiterato, la malattia evolve verso la cronicizzazione, caratterizzata da un colore meno acceso e da una maggiore desquamazione.
I piccoli pazienti possono lamentare da una sensazione generica di fastidio, fino a un bruciore così forte da essere riferito come dolore.
Generalmente non si osservano vescicole e non viene lamentato prurito, e tanto costituisce la base clinica per la diagnosi differenziale con la dermatite allergica da contatto, che verrà completamente esclusa con il patch-test, il test per le allergie della pelle.
La terapia si basa sull’uso di creme idratanti che nella maggior parte dei casi, da sole, sono risolutive.
Nelle forme gravi può essere adoperato l’drocortisone anche in associazione con antimicotici in caso di complicazioni infettive (impetiginizzazione), mentre gli antibiotici e bene darli per via generale (sciroppi o gocce).
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