“la cittadella della Carità”
Sabato 8 ottobre, presso il Salone del Palazzo Vescovile di Avellino, si è tenuto il primo di cinque incontri promossi dalla Caritas Diocesana. A questo appuntamento di inizio anno, al quale hanno partecipato: il Vescovo, Monsignor Francesco Marino, il direttore della Caritas di Avellino Carlo Mele, il delegato Vescovile alla Carità don Vittorio Ferrara e il responsabile Ufficio Studi della Caritas Italiana Walter Nanni, è stata presentata la Programmazione Pastorale 2016/2017. Inoltre, alla presenza di numerose associazioni e cooperative che fanno capo alla Diocesi, è stato stilato un bilancio delle attività della Caritas attraverso il Dossier Povertà 2014/2015 presentato dal referente dell’Osservatorio Povertà e Risorse Mario Antignani.
Il direttore della Caritas di Avellino e delegato regionale della Caritas Italiana, Carlo Mele, ha illustrato la direzione verso la quale intende rivolgersi la Diocesi in vista del nuovo Anno Pastorale: “Auspichiamo la presa di coscienza dell’Identità della Caritas nella Comunità Pastorale, attraverso un’ attività che si confronti quotidianamente con le persone e i loro problemi. La promozione del volontariato e delle nostre attività sarà uno dei compiti su cui porremo maggiore attenzione. Diventa dunque fondamentale un percorso formativo dei volontari e operatori Caritas, che dovranno continuamente coordinarsi con le Comunità Ecclesiali dei territori al fine di entrare in una logica di cammino comune”.
Una delle novità della nuova Programmazione Pastorale sarà “La Cittadella della Carità”, un progetto presentato dal diacono don Antonio Picariello. “La Cittadella della Carità- ha spiegato Mele- si propone di rispondere in modo continuo ai bisogni dei poveri, coordinando tutti i servizi e le attività offerte dalla Caritas Diocesana come: i Centri di Ascolto, la mensa, il dormitorio, la distribuzione di vestiti e di pacchi alimentari e l’aiuto scolastico per le famiglie con maggiori disagi. Nelle prossime settimane- ha continuato il delegato regionale della Caritas Italiana – verrà inaugurato anche un nuovo servizio: un ambulatorio medico con farmacia annessa che permetterà ai più bisognosi di ricevere visite e consulenze, anche specialistiche, da medici volontari in pensione”.
Uno dei cardini della nuova Programmazione Pastorale è la comunicazione perché: “Comunicare significa condividere. Spiegare alle persone ciò che facciamo, far conoscere i volontari che si adoperano ogni giorno per i più bisognosi e rendere partecipi le comunità diventa fondamentale per una Diocesi che ha fatto della carità uno dei perni prioritari del suo Programma Pastorale. Attraverso il settimanale Diocesano “Il Ponte” -ha chiarito il direttore e delegato regionale- vogliamo proporre degli speciali approfondimenti su ogni attività della Caritas, affinché il nostro messaggio arrivi ad un numero sempre maggiore di persone”.
Mele, infine, ha replicato al Prefetto di Avellino Sessa che, nei giorni scorsi, aveva accusato i sindaci di scarso impegno nei confronti degli immigrati e richiamato la Caritas colpevole, secondo lui, di non rispondere alle sue telefonate: “Sulla vicenda è già intervenuto il Vescovo ma voglio ricordare ancora una volta al Prefetto che la Caritas è un’associazione di volontariato che da 16 anni aiuta i più bisognosi e di conseguenza dà una mano alle Istituzioni. Il Prefetto è il responsabile del Governo sul territorio ma non può attaccare la Caritas che, con i propri operatori e volontari, si prodiga ogni giorno per aiutare il prossimo. Siamo pienamente consapevoli- ha concluso Mele- di trovarci in un’epoca in cui sempre più persone lasciano i propri luoghi di origine alla ricerca di un posto migliore ed infatti il nostro impegno è sempre maggiore per offrire ai migranti una buona accoglienza. Con la stessa Prefettura abbiamo istituito un canale che offre un metodo alternativo a quello delle cooperative e per il futuro ci auguriamo una maggiore diffusione del servizio “Rifugiato a Casa mia”, che prevede l’ospitalità dei migranti nelle parrocchie e nelle famiglie attraverso il supporto della Caritas”.
Rino Riccardi