Intervista alla Politica

 

 

Fu allora che “la signora” si inserì tra i mie pensieri, chiedendomi: “Dalle sue domande capisco che è interessato a tante cose; perciò, mi incuriosisce il motivo per cui ha abbandonato l’impegno politico”.
La domanda mi sorprese, non ero preparato a passare dall’altro lato del registratore! Riuscii a difendermi: sono stato innamorato davvero -risposi- ma non sono andato oltre l’infatuazione giovanile (che è rimasta tale anche quando ho pensato di fare sul serio). Credo, però, che l’amore sia gioia, divertimento, piacere, passione: una cosa eccezionale, cioè! Così, quando ho scoperto che non era tutto così bello e che non mi divertivo più ho deciso di lasciare”.
Capii che avrebbe voluto continuare e bloccai sul nascere ogni sua iniziativa: Non mi faccia altre domande, non sono qui per parlare di me ma per scoprire qualcosa che possa interessare i nostri lettori. Allora, cosa può dirmi dei partiti politici, della loro storia e del loro futuro?
“Bella anche questa domanda! I partiti sono nati come “strumenti” per permettere ai cittadini di concorrere a determinare la politica di una comunità. Perciò dovrebbero essere luoghi dove si discute, si elaborano proposte e si operano le scelte che gli uomini politici, una volta al governo di quella città o di quello stato, sono chiamati a realizzare. Certo, a monte c’è un idem sentire, una visione della società fondata su valori e principi comuni a tutti gli aderenti al partito! Nel tempo, però, i partiti hanno risentito delle mutazioni del tessuto sociale ed economico. Soprattutto, non sono riusciti ad “elaborare un lutto”: la morte delle ideologie che avevano dominato le passioni civili nel secolo scorso! Perciò, hanno avuto un’involuzione negativa. Sono diventati centri di potere: dominati da affaristi di ogni genere, appaiono, addirittura, collusi con la malavita organizzata (che riesce ad infiltrarsi con facilità, attratta dalle risorse che essi gestiscono, direttamente o indirettamente)! Insomma, se non avessi ancora una grande fiducia nell’intelligenza degli uomini dovrei concludere dicendo che i partiti sono falliti, che sono un danno per le comunità e che prima o poi la fantasia “creatrice” inventerà nuovi strumenti per garantire la partecipazione democratica, per cambiare in meglio la nostra società!”
La risposta, tutta di un fiato, mi lasciò basito. Vidi, però, che non si stupiva della preoccupazione che trapelava dal mio sguardo. Quindi, Lei dice che dobbiamo aspettarci grandi novità, cosa glielo fa capire e cosa può anticiparci?
“Solo gli sprovveduti non si rendono conto dei fenomeni che si stanno manifestando in tutta Europa: in Spagna, in Grecia, in Italia, per non parlare dei movimenti xenofobi in Francia o in Austria, in Germania e nei paesi dell’Est-Europa. Non è solo protesta contro il mal-governo, è qualcosa di più, di nuovo e di diverso! Oserei dire che non è nemmeno tutta colpa dei partiti e degli uomini che li guidano: ai quali, però, va addebitata l’assoluta cecità delle menti, il rifiuto di capire le novità e la totale incapacità a predisporre le risposte necessarie ad evitare il peggio!”
In che senso? E perché?
“I partiti sono lo specchio della società! Le faccio un esempio: quando si scopre che un uomo politico ruba o viola la legge per curare gli interessi dei suoi elettori tutti reclamano, a gran voce, l’onestà e la correttezza delle scelte politiche. Nessuno, però, osa condannare i cittadini che li sollecitano a violare la legge per soddisfare i propri bisogni individuali. Spesso, sono addirittura elette persone condannate o eticamente compromesse! E quante giustificazioni abbiamo registrato nei confronti dei funzionari infedeli (quelli che rubano due volte: appropriandosi del pubblico denaro o non facendo con serietà il proprio lavoro)? Potrei dire che ogni comunità si ritrova la classe dirigente politica che si merita: quella che si è scelta anche contro ogni evidenza! Posso farle degli esempi a lei vicini: nella sua città o nella sua provincia, ha capito a chi mi riferisco?”.
Certo che ho capito, ma vorrei parlarne più avanti, se permette, ora mi interessa sapere di più delle novità, se vuole spiegarle.
“Beh, credo che il Movimento 5 Stelle sia già una grande novità! Non so dirle quando durerà. Né posso anticiparle se esso rappresenti “la soluzione”. Certamente, è un “fatto rivoluzionario” rispetto ai vecchi partiti! Al momento, io vi vedo almeno due aspetti positivi. La dimostrazione che nulla è impossibile: quando alla fantasia delle persone si accompagna la tenacia, la volontà ed il coraggio del nuovo. Poi, il fatto che il M5S è già una risposta concreta alla voglia di politica “buona”, che è molto forte in tanti cittadini onesti. Infine, non posso tacere sul fatto che tutto ciò è avvenuto mentre i partiti stanno morendo per asfissia cerebrale: chiusi a riccio a difesa dei loro privilegi, impermeabili ad ogni tentativo di partecipazione, incapaci di capire il nuovo e sordi rispetto al cambiamento!”.
(continua nel prossimo numero)
michelecriscuoli.ilponte@gmail.com

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