La dermatite allergica in età pediatrica
Il numero dei derivati chimici con i quali veniamo a contatto ogni giorno cresce continuamente grazie alle nuove tecnologie dei materiali.
Di conseguenza aumenta anche il numero di persone affette da dermatiti allergiche. Generalmente tali patologie compaiono in età adulta in seguito a contatti professionali o a sensibilizzazioni legate a hobby o attività sportive. Per questo fino a qualche anno fa questo tipo d’allergia era considerata rara in ambito pediatrico.
Negli ultimi anni però è stata raccolta una grande quantità di segnalazioni di casi di dermatiti da contatto in età infantile e, nella mia pratica quotidiana, seguo un numero sempre crescente di bambini con tale patologia. Oltre al maggior numero di sostanze chimiche con le quali i bambini vengono a contatto occorre considerare che la cute, nell’infanzia, è più sottile sia perché composta da un numero minore di cellule, sia per un minor spessore dello strato corneo, cioè di quella parte dell’epidermide che fa da scudo protettivo verso le aggressioni chimiche e batteriche dell’ambiente.
Il minor spessore cutaneo provoca un aumento dell’assorbimento cutaneo di sostanze topiche e di conseguenza un aumento del rischio di sensibilizzazione allergica e anche la possibilità d’avvelenamento.
Nel 1886 furono descritti casi d’avvelenamento provocati dal contatto con l’anilina che in quegli anni veniva adoperata come colorante dei pannolini.
All’assorbimento della sostanza allergizzante definita aptene segue, nei bambini geneticamente predisposti, l’avvio della malattia allergica. Questa è determinata da meccanismi complessi che si evolvono attraverso una fase di sensibilizzazione e una fase effettrice. Nella prima fase l’aptene penetrato nella cute viene trasformato dagli enzimi cutanei in un aptene secondario capace di legarsi alle proteine carrier che consentiranno il loro riconoscimento da parte delle cellule presentanti l’antigene. A volte capita che apteni primari diversi vengano trasformati nello stesso aptene secondario, di conseguenza anche questa seconda sostanza provocherà la comparsa dell’allergia (sensibilizzazione crociata). Le cellule presentanti l’antigene elaborano l’aptene, lo legano sulla loro superficie a una molecola MHC (maggior complesso d’istocompatibilità) di seconda classe, e lo presentano ai linfociti T (cellule presenti nel sangue coinvolte nelle reazioni allergiche e in quelle immunitarie) che si moltiplicheranno in due gruppi di cellule diverse chiamate cellule T effettrici e cellule T della memoria. Questo evento costituisce il completamento della fase di sensibilizzazione.
Il secondo contatto con l’aptene provocherà l’inizio della fase effettrice caratterizzata dalla comparsa dei sintomi cutanei. Questi meccanismi biologici possono attivarsi a qualsiasi età, compresa quella neonatale, ma è considerata eccezionale nei primi sei mesi di vita.
È stata segnalata la comparsa dell’allergia al braccialetto identificativo in un piccolo di sette giorni.
Superata l’età neonatale la prevalenza della malattia allergica sale fino al 14 – 25 % a seconda delle varie statistiche. Cause frequenti d’allergia della pelle nei bambini sono i metalli, i farmaci d’uso topico, i coloranti e le resine.
Il nichel è il metallo che maggiormente causa dermatiti da contatto. È contenuto negli accessori degli indumenti, nelle montature metalliche degli occhiali, in braccialetti e anellini, in giocattoli metallici. Il bicromato di potassio e la resina butil-fenol-formaldeidica sono responsabili della comparsa di dermatiti dei piedi causate da calzature.
Recenti segnalazioni indicano un aumento di prevalenza d’allergia agli indumenti prodotti sia con fibre naturali che con fibre artificiali. I tessuti per gli abiti dei bambini sono trattati con diversi coloranti (disperso rosso, disperso giallo e blu) per renderli allegri e accattivanti. Quando gli indumenti vengono a diretto contatto con la cute liberano direttamente, o a causa del sudore, tali sostanze e possono causare la comparsa dei sintomi allergici, indipendentemente dal tipo di fibre adoperate. Molti indumenti vengono attualmente importati da nazioni extra UE ove vengono adottati standard produttivi diversi e differenti metodi di controllo di qualità delle sostanze immesse nel ciclo produttivo.
È quindi fondamentale leggere i cartellini merceologici che accompagnano ogni abito.
Gli alcoli della lanolina sono contenuti in creme, pomate, saponi e cosmetici essendo degli emulsionanti e emollienti.
Tra i farmaci topici la neomicina è un antibiotico utilizzato in polveri, in creme e nelle gocce per il mal d’orecchio.
Continua nel prossimo numero
raffaeleiandoli.ilponte@gmail.com