fatti e non parole

Alla visita del governatore Vincenzo De Luca, la scorsa settimana, ad Avellino per presentare il nuovo manager dell’ospedale Moscati, Angelo Percopo, e la manager dell’ASL, Maria Morgante, non c’eravamo.
E’ stata una nostra libera scelta. Si suol dire che gli assenti hanno sempre torto, ciò sarà anche vero ma evidentemente solo quando non si producono elementi in grado di giustificare il perché della scelta, cosa che ci accingiamo a fare con questo editoriale.
De Luca parla di un sistema sanitario di efficienza, a parole ci siamo ma nei fatti registriamo una stretta letale negli ultimi anni sulla spesa sanitaria, con un evidente danno, in particolare all’Irpinia. Chi oggi è nominato a guidare aziende sanitarie e strutture ospedaliere deve fare i conti con tagli che di fatto penalizzano esclusivamente le fasce deboli. Chi ha i soldi e i mezzi sa dove e quando farsi curare.      Desideriamo essere concreti: la scorsa settimana una persona anziana, nostra affezionata lettrice, ha chiamato il CUP dell’Ospedale Moscati per prenotare una visita con un esame per cui le hanno fissato come data utile fine luglio dell’anno 2017. Abbiamo verificato di persona i tempi di attesa anche per altre prestazioni. Questa Sanità è inaccettabile, è contro ogni principio di umanità. De Luca si è insediato da oltre un anno e non può sostituirsi a chi lo ha preceduto continuando sulla medesima linea. Se il governatore De Luca vuole davvero dare un segnale di svolta, autentico, allora agisca praticando tagli seri e destinando ai Servizi che contano più danaro. Se ha coraggio e coerenza, allora si comincino a tagliare, ad esempio, contributi vari in tutte le province: 45mila euro per la Juta a Montevergine saranno anche meritati per l’iniziativa, ma forse oggi sono un lusso che non ci possiamo più permettere! Addirittura nel salernitano una pioggia di 50mila euro a manifestazione che evitiamo di commentare: Voci dal Sud (Sant’Arsenio), Grotta Briganti e Cacio (Monte San Giacomo)……. Il problema non è di chi le organizza e chiede ma di chi, per ragioni che dovrebbe pubblicamente spiegare, le finanzia con i soldi pubblici, mentre la Sanità resta a secco. Francamente non vediamo in questo De Luca nessun elemento di novità, di discontinuità rispetto al passato, anzi!
Alle nuove guide di ASL e Moscati, che presto incontreremo, chiediamo di battersi per migliorare i Servizi e di non cadere nel “tranello” teso al loro predecessore     Sergio Florio. Allora si imposero tagli e risparmi che l’ingegnere praticò: eseguì alla perfezione il compito, peccato che quei soldi siano stati destinati allo sciupìo di altre Aziende sanitarie. Da allora il budget è stato ridotto.
Si lavori per diminuire i tempi di attesa per le prestazioni sanitarie, si dia spazio a chi ha bisogno della Sanità pubblica, si riporti il Servizio sanitario allo scopo originario di assistere chi deve essere curato ed è impossibilitato a  scegliere il Privato.
Solo così potremo dire che è iniziato un nuovo corso di efficienza e non clientelare. Altrimenti questo giornale e chi vi lavora, non avendo tempo da perdere, si vedrà costretto ad interessarsi ad altro. Di passerelle non ne  abbiamo bisogno.
Mario Barbarisi

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