Il sole, i tumori della pelle e il burkini

 

La maggior parte della nostra vita la trascorriamo esposti al Sole. Minore è la latitudine maggiore è la durata delle ore di luce e, di conseguenza, la quantità di ultravioletti ai quali siamo esposti. Queste radiazioni elettromagnetiche non ionizzate possono provocare danni alla salute provocando la comparsa o l’aggravamento di malattie autoimmuni quali il lupus, attivando metaboliti particolari quali le porfirine responsabili della comparsa di fotodermatiti, inducendo l’invecchiamento precoce della pelle e la comparsa di tumori cutanei.
Questi ultimi si distinguono in tumori non pigmentati (ad esempio le cheratosi attiniche e i carcinomi cutanei) e pigmentati (il melanoma nelle sue varie forme).
Il Sole è chiamato in causa nell’origine di entrambe le forme di neoplasie. Lunghi studi epidemiologici hanno dimostrato che le scottature solari nella prima infanzia, specie se ripetute, sono il principale fattore di rischio per la comparsa di un tumore cutaneo. In altre parole il danno attinico è cumulativo, ai danni riportati in un anno si sommano quelli dell’anno successivo e così via, fino a giungere alla comparsa di un tumore clinicamente evidente in età adulta. La progressiva riduzione dello strato protettivo di ozono stratosferico sta modificando un po’ l’epidemiologia di queste neoplasie. Infatti i carcinomi cutanei, da alcuni anni, si stanno osservando anche in pazienti giovani. Per quanto attiene al melanoma si è ritenuto per molto tempo che in età pediatrica fosse completamente assente o un evento eccezionale. In effetti molti vecchi testi di dermatologia definiscono come eccezionale la comparsa del melanoma in età prepuberale. Ma questo ora non è più del tutto vero.
Da recenti statistiche si evince che il melanoma pediatrico, pur rappresentando solo il 2 % di tutti i melanomi, costituisce il 3% di tutte le neoplasie maligne dell’età pediatrica e lo si osserva con un incremento d’incidenza del 2,9% annuo.
Il presupposto indispensabile per assicurare una buona sopravvivenza è la diagnosi precoce.
Questa si basa sull’osservazione delle lesioni cutanee, magari con un idoneo e moderno apparecchio per epiluminescenza, e dal controllo della loro evoluzione.
La prognosi del melanoma pediatrico, come quello dell’adulto, dipende da alcuni parametri fondamentali quali lo spessore della lesione, l’ulcerazione e l’impegno linfonodale. La terapia è la rapida asportazione chirurgica.
Ma la miglior cura è sempre stata la prevenzione.
Per le malattie provocate o aggravate dal Sole la prevenzione si basa sull’uso di creme solari e soprattutto sulla riduzione dell’esposizione al Sole.
All’inizio del secolo scorso erano colpiti da tumori cutanei soprattutto gli uomini che dovevano lavorare all’aperto (muratori, contadini, marinai, poliziotti, ecc.) mentre le donne che svolgendo altre attività potevano esporsi di meno al Sole e quasi non presentavano queste malattie. Poi, con le variazioni dei costumi e delle abitudini di vita, l’incidenza di tali tumori si è equiparata.
Alle latitudini minori sia gli uomini che le donne si proteggono dal Sole adoperando indumenti che coprono l’intero corpo. Nel corso dei secoli tali indumenti sono entrati a far parte anche delle loro regole religiose.
Recentemente la Francia laica e liberale ha vietato l’uso volontario del burkini, un tipo di costume da bagno integrale, perché contrario ai valori della Francia!
Come un costume da bagno possa minacciare una cultura secolarmente fondata sulla libertà di pensiero e, anche, proteggerci dai terroristi non mi è chiaro, ma è evidente come una tale decisione leda la libertà individuale e di religione ed offenda il buon senso.
Tra l’altro costringere a esporsi al Sole significa costringere una persona a un serio rischio di contrarre gravi malattie.
Dopo la prima multa e arresto per burkini, eseguito da un noto commissario capo della suretè di Parigi e descritta da Marco Travaglio su “il Fatto Quotidiano” del 24 agosto, il Consiglio di Stato Francese si è pronunciato contro tale divieto. Il grado di serietà della Francia, in ogni caso, è sceso di molto.
Per saperne di più:
Schmid-Wendtner MH, Berking C, Baumert J, et al. Cutaneous melanoma in childhood and adolescence: an analysis of 36 patients. J Am Acad Dermatol 2002; 46: 874–879.
Ilfattoquotidiano.it
M. Travaglio: “Il Fatto Quotidiano” 24/08/16; pag. 1.
Marclazar: “La Repubblica” 27/08/16; pag. 1,18,19.
raffaeleiandoli.ilponte@gmail.com

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