TEATRO GESUALDO, GIÙ IL SIPARIO inizia la nuova stagione
Cronaca di una storia annunciata, ci riferiamo all’epilogo della triste vicenda del Teatro di Avellino, la scorsa settimana si è dimesso l’intero Consiglio di Amministrazione, finito sotto tiro per un bilancio che non ha convinto ne’ i revisori ne’ i dirigenti del Comune capoluogo. Nel nostro mirino il CdA ci era, invece, finito già da tempo: all’inizio del 2016 avevamo inoltrato formale richiesta per l’accesso agli atti. Dal diniego e’ scattato il sospetto che ci fossero presunte irregolarità, altrimenti perché, ci eravamo chiesti, negare la visione di documenti che dovrebbero essere di dominio pubblico? Ora si cerca di far passare, da parte di alcuni degli interessati, la vicenda delle dimissioni come una sorta di regolamento di conti politici. La verità è che i conti, quelli economici e finanziari, secondo fonti accreditate, sembrerebbero non tornare. Se ciò costituisca un illecito non spetta a noi dirlo, saranno le autorità competenti ad accertarlo; la magistratura, infatti, sta indagando e non si escludono sorprese che vanno oltre le improvvise dimissioni. Ora che i contorni della vicenda assumono forme meglio delineate risulterà maggiormente comprensibile la posizione, assunta nei mesi scorsi, da questo settimanale che ha operato da subito un preciso distinguo: una cosa è l’Istituzione teatrale, che va difesa e protetta, altra cosa è la gestione, la cui trasparenza e precisione dovrebbero costituire un elemento scontato, dovuto da parte di chi amministra. Lo spettacolo è destinato a continuare, la messa in scena finora in cartellone dovrà spostarsi su palcoscenici minori, adeguati all’importanza delle persone che hanno calcato, si fa per dire, la scena.