Licenziamenti all’Asl di Avellino “ 7 volte 7”

 

 

Mario Barbarisi

Nei giorni scorsi il manager dell’ASL Avellino, Mario Ferrante, ha indetto una conferenza stampa per annunciare i provvedimenti disciplinari per i cosiddetti “furbetti del cartellino”, dipendenti scoperti a timbrare il cartellino per sé e per altri colleghi o che hanno abbandonato il posto di lavoro senza autorizzazione.
Il Manager ha annunciato il licenziamento per 7 dei dipendenti coinvolti nell’inchiesta della magistratura avellinese. Perché solo sette? E perché sette?
La commissione disciplinare interna per ora ha deciso così! Perché una punizione così severa in assenza di una conclusione del processo?
I gradi di giudizio sono tre, qui non è stato accertato neanche uno.
Non discutiamo la legittimità del provvedimento del dottor Ferrante ma l’opportunità: è giusto agire senza aver prima dato un avviso, una punizione che desse almeno un’opportunità di non sbagliare più?
Non c’è dubbio che chi ha timbrato per altri abbia sbagliato, ma dov’è la misericordia in caso di richiesta di perdono? Non sarebbe stato meglio una lunga sospensione dal Servizio, magari 12 mesi senza stipendio, oppure un trasferimento ad altra sede? E solo in caso di recidiva, magari, applicare sanzioni più gravi?
Se alcuni dei cosiddetti furbetti non dovessero essere riconosciuti colpevoli dalla giustizia ordinaria, il dottor Ferrante non solo dovrà riammettere in Servizio i dipendenti ma anche pagare arretrati e risarcimenti vari. Ma la cosa che inquieta di più, e non sarebbe il primo caso, è la seguente: chi restituirà la serenità ai dipendenti (se) ingiustamente coinvolti?

 

Mario Barbarisi

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