Il futuro nelle mani dei 5Stelle
La tornata dei ballottaggi ha avuto un esito prevedibile! Confermando il parere già espresso, credo che hanno perso tutti, anche se c’è chi ha perso più degli altri, o meglio, più pericolosamente degli altri! La Politica esce sonoramente sconfitta dalle scelte degli italiani: meglio, la “vecchia” politica perde, senza se e senza ma! Aveva ragione Renzi a dire: “è un voto locale”! Ma è un voto locale che punisce l’incapacità dei vecchi partiti politici a rinnovare la propria classe dirigente.
I partiti non esistono più: sopravvivono “bande” di carrieristi e demagoghi che hanno come unico obiettivo la gestione dei beni di tutti per trarne vantaggi ed utilità per sé stessi e per i loro amici! E questo gli italiani l’hanno capito bene !
Perde la Destra di Berlusconi, Meloni e Salvini. Ormai non c’è più niente che li tiene insieme: caduto il capo carismatico ed esaurito il suo sostegno economico, la destra paga anche gli errori commessi negli anni di mal-governo. Li attende un futuro grigio perché mancano uomini, proposte e progetti che possano “unificare ed entusiasmare” un elettorato spaventato ed in fuga.
Perde la Sinistra estrema. Anzi, sopravvive in quelle realtà dove è riuscita a creare un legame con il PD ma svanisce nelle città dove ha provato a fare da sola! Il loro futuro è segnato: o riscoprono un’opportunità di convivenza con la sinistra di governo o sono destinati all’irrilevanza, per la loro incapacità di far sognare uomini e donne di sinistra! Sono, soprattutto, in grave ritardo (concettuale) nel capire (ed interpretare) le speranze ed i sogni degli italiani: dei giovani, soprattutto, che li hanno abbandonati da tempo…!
Chi perde di più è, evidentemente, il Partito Democratico di Renzi!
Perde perché è stata sonoramente sconfitta la presunzione di “beffare” gli italiani con le finte riforme ed il finto rinnovamento della politica. Perde perché la promessa di “eliminare i privilegi, di rottamare la classe dirigente, di cambiare verso alla politica” è rimasta lettera morta!
Qualcuno si è accorto che le Provincie sono state veramente abolite? Qualcuno può confermare che i dirigenti politici hanno smesso di rubare nella gestione della cosa pubblica? Qualcuno è in grado di confermare che i politici hanno rinunciato ai loro vitalizi, ai loro lauti compensi ed ai vizi nella gestione della cosa pubblica?
Se poi si aggiunge il fatto che la crisi economica è tutt’altro che passata, che i giovani continuano a non trovare lavoro, che i più vecchi temono di perderlo o sono arrabbiati perché non riescono ad andare in pensione come avevano sognato, allora i conti tornano ed i risultati lo confermano!
Certo: è stato un voto locale, che ha punito principalmente una classe dirigente periferica mai toccata dalla (modesta) riverniciata di Renzi, ma è insieme anche il segnale della sfiducia e della impazienza dei cittadini verso chi guida il Paese.
Se mi è permesso “rubare” una metafora da un bel saggio che sto leggendo (L’epoca delle passioni tristi, Feltrinelli), l’Italia appare come una nave in mare aperto che, colta da una brutta tempesta, fa di tutto per rientrare nel porto. Solo che il comandante, una volta superata la tempesta, si rende conto che “il porto non esiste, o meglio che non esiste più”! Perciò, finisce per accontentarsi di “stabilizzare i cittadini nella crisi”. In altre parole, si limita a gestire il presente e sembra non avere progetti per il futuro! Tutto appare così incerto e fumoso da creare sconcerto e paura, fino a distruggere la fiducia dei cittadini nella capacità della politica di approntare le giuste soluzioni!
Probabilmente, la risposta finale, gli elettori la stanno preparando per il referendum costituzionale! E Renzi, che pure è stato l’unico tra i politici che si sono succeduti al governo negli ultimi anni a realizzare qualche importante riforma, dovrà registrare, insieme, la rabbia e la delusione dei cittadini, da un lato, e la loro volontà punitiva, dall’altro! I suoi nemici riusciranno a mettere insieme il diavolo e l’acqua santa, pur di mandarlo a casa: come è successo al ballottaggio in alcune città simbolo!
Non vince, ancora, il Movimento 5Stelle! Certo, perde meno degli altri e riesce a coprire talune gravi carenze, con i risultati, al ballottaggio, in alcune città. Ma i suoi dirigenti sanno bene che molti di quei consensi sono “voti a dispetto”: alcuni della sinistra interna al PD, altri dei partiti anti governativi, per punire il PD, altri, infine, di quei cittadini che, esasperati dalla brutta politica, hanno fatto le prove generali di un consenso che ancora non c’è (perché non si fidano), aiutati dalla convinzione che una scelta sbagliata a livello comunale non farà, poi, tanti danni!
Adesso, il futuro è tutto nelle loro mani! Possono fare scelte decisive per convincere gli italiani della bontà delle loro proposte. Possono dimostrare, sul campo, che sono in grado di governare (da soli o con l’aiuto di capacità mutuate dalla società civile) e non solo di far propaganda sulla loro onestà personale e sullo stile di “servizio” politico, diverso dagli abusi dei “professionisti” della politica. Potrebbero costruire una forza politica nuova e diversa: coraggiosa, fantasiosa, aperta e dialogante, ricca di idee e di progetti per il bene delle nostre comunità! Aspettiamo di vederli all’opera, con curiosità, perché potrebbero realizzare il sogno di una nuova stagione politica, ricca di passione e di amore per il Bene Comune!
Gli altri, Renzi incluso (che ha confermato, nella sua analisi del voto, di aver capito le ragioni della sconfitta), non sembrano avere né la forza né il coraggio per i decisivi cambiamenti che gli italiani si aspettano!
michelecriscuoli.ilponte@gmail.com