AVELLINO – Emergenza legalità e sicurezza IN UNA “BOTTE” DI FERRO ?
Ci risiamo, ancora un cambio al vertice. Questa volta si tratta del Questore, ad Avellino è giunto il dottor Luigi Botte, che si è presentato subito evidenziando la necessità di abbandonare il termine “isola felice”, associato al capoluogo irpino, perché secondo il Questore non esisterebbero più le condizioni per dichiarare Avellino una città tranquilla. Quest’ultima è, a dir il vero, un’affermazione espressa da alcuni vertici delle Forze dell’Ordine che negli anni si sono avvicendati, noi abbiamo sempre contrastato, a colpi d’inchiostro, questo “libero pensiero”.
Sono decenni che ad Avellino e nell’hinterland regna la delinquenza, perfino la Camorra è presente, prima che gli immigrati a trovare asilo in Irpinia sono i latitanti, “ospitati” in confortevoli sistemazioni.
Tutti i cittadini onesti oggi mostrano apprezzamento per l’operato della Procura della Repubblica, ma viene da chiedersi:
Se il tessuto sociale è così corrotto, malato, bisognoso di cure, come dichiarato dal dottor Luigi Botte e dal dottor Rosario Cantelmo, dov’erano la Procura della Repubblica e le altre Istituzioni, da Gagliardi in poi?
Sulla strada di Monteforte Irpino nel lontano 1982, era il 13 di Settembre, un commando composto da dieci persone armate, a bordo di tre auto, fece fuoco sulla Fiat 131 di colore blu dell’allora Procuratore della Repubblica Antonio Gagliardi, alle prese, in quel periodo, con inchieste che scottavano.
L’auto finì fuori strada e i killer, dopo aver sparato con il mitra attraverso il finestrino dell’auto capovolta, si allontanarono pensando di aver portato a termine la missione assegnata. Si sbagliarono, perché il dottor Gagliardi nonostante le gravi ferite riuscì a salvarsi. Ricordo la mano di Luigi Necco che porgeva il microfono al Procuratore che giaceva nel letto dell’ospedale.
Quelle immagini, dalla redazione regionale della Rai passarono nell’edizione nazionale dei TG:
E’ da allora che Avellino non è più un’isola felice!
Se le Istituzioni, nella fattispecie Procura e Questura, hanno maturato la profonda consapevolezza dell’emergenza da fronteggiare in città ed in provincia, allora dovremmo attenderci ulteriori sviluppi. Chiediamo di essere consequenziali nelle inchieste in corso. Si rendono, inoltre, necessari anche maggiori controlli nelle strade del centro e nelle periferie abbandonate.
Porgiamo al Questore Luigi Botte i migliori auguri di buon lavoro ed auspichiamo una proficua collaborazione tra tutte le forze dell’Ordine, affinché Avellino e l’Irpinia tornino ad essere esempio di trasparenza e legalità.
di Mario Barbarisi