La lezione di Pannella

 

 

La morte di Marco Pannella è stata al centro della scena politica nazionale! Quanti elogi, quanta esaltazione da parte di tutti, anche dei suoi più feroci avversari. Soprattutto, quanta ipocrisia e quanti finti rimpianti!
Personalmente, non ho mai amato Pannella, non ne ho condiviso le idee e non ho approvato le scelte di una carriera politica lunga e difficile come la sua.
Ci sono cose, tuttavia, che ho apprezzato: l’amore per la libertà, la difesa della dignità delle persone, degli ultimi, degli esclusi (quelli che papa Francesco definirebbe “lo scarto” della società). Poi, l’opzione per la non violenza, la passione politica e soprattutto la “fede ed il coraggio” dimostrati nell’affrontare battaglie difficili, contro tutto e contro tutti.
Come non riconoscergli la determinazione nel combattere quei “poteri forti” (politici, economici e persino religiosi) che hanno condizionato la vita delle nostre comunità? Pannella era uno che riusciva a “sentire il cuore” del popolo un po’ prima degli altri politici. Probabilmente, gli è mancata la furbizia per sfruttare al massimo le sue intuizioni; ma i tempi, allora, non erano maturi per ottenere risultati che hanno potuto cogliere altri!
I suoi insuccessi possono servire, come “lezione” per quelli che, in qualche modo si propongono battaglie simili, primi fra tutti il Movimento 5 Stelle.
Come i radicali di allora, i 5Stelle vogliono rivoluzionare la società italiana afflitta da una politica che ha distrutto gli ideali e le speranze dei cittadini. Certo, i radicali scelsero “valori ed idee” difficili, per la “pancia” e per la “testa” degli italiani del secolo scorso, mentre i grillini hanno trovato un terreno più fertile e ricco di attese (proprio grazie al letame ed alla miseria morale ampiamente sparsi dalla mala-politica).
La posizione di partenza, se non è uguale somiglia molto e ci sarebbero tante cosa da fare, ancora! Per esemplificare (ne parlavamo in Redazione qualche giorno fa): se qualcuno proponesse un referendum per “abolire” le leggi che regalano privilegi alla casta, quelle dei pensionati d’oro, dei parlamentari regionali e nazionali che percepiscono una pensione, senza limiti di età e senza contributi adeguati, qualcuno crede che non supererebbe l’80 % dei consensi? E se si pensasse ad una legge con la quale gli stipendi e le buonuscite dei manager fossero commisurati ai risultati ottenuti (parametrati alla crescita dell’occupazione ed agli utili) credete che la stragrande maggioranza degli italiani non sarebbe d’accordo, per mettere fine allo sconcio degli arricchimenti garantiti persino a quelli che portano al fallimento le società? E se lo Stato provasse a legare le carriere dei giudici e dei dirigenti pubblici ai risultati concreti (per i magistrati, misurati alla lotta a tutte le forme di criminalità; per tutti, all’efficienza degli uffici al servizio dei cittadini) qualcuno oserebbe lamentarsi o sostenere altri criteri di valutazione e di merito?
Tornasse a nascere un altro Pannella sarebbero queste le battaglie che farebbe, oggi, per cambiare la mentalità della nostra classe politica! Potrebbero riuscirci quelli del Movimento 5Stelle, se provassero a fare il salto di qualità che ancora manca per vincere la guerra contro la brutta politica, dopo i successi ottenuti nelle battaglie che fino ad oggi li hanno visti protagonisti!
Se solo rinunciassero alla “puzza al naso” che somiglia tanto a quella presunzione che ha escluso la sinistra italiana dalle stanze dei bottoni per decenni! Se solo scoprissero l’umiltà ed il coraggio di confrontarsi con l’intelligenza, la passione e la fantasia che una parte della cosiddetta società civile potrebbe mettere in campo, ove giustamente incoraggiata ed aiutata ad esprimersi.
Mi rendo conto (l’apprezzo e, persino, l’approvo) della loro difficoltà a “trattare” con le altre forze politiche, per non contaminare la parte più bella della loro partecipazione: quella che valorizza l’onestà delle persone e la chiarezza dei comportamenti, ma essi non dovrebbero mai dimenticare che la Politica è, soprattutto, servizio, dialogo, scambio di idee e di valori. La Politica vera è confronto di idee, è capacità di persuasione dell’altro, è fantasia e coraggio nell’affrontare e risolvere i problemi dei cittadini, interpretandone i sogni ed anticipandone le speranze!
Le scelte dei 5Stelle possono portarli, lungo sentieri solitari, verso vette ideali che forse non raggiungeranno mai (come, mai, sino ad oggi, Pannella ed i radicali sono riusciti a fare).Oppure, possono, ancora, cambiare: metodo, percorso e strategia, senza rinunciare ad alcuno dei valori e dei principi che hanno ispirato la nascita del Movimento! Basterebbe far tesoro della lezione di Pannella. Possono salvare la Politica italiana o restarne ai margini, accontentandosi di una modesta testimonianza di onestà e rinunciando ad incidere seriamente nella vita delle nostre comunità.
Un pensatore cattolico francese, che ho tanto amato da giovane, Renè Coste, citando Teilhard de Chardin scriveva: “La Carità, secondo lo spirito del mio impero è la collaborazione, dichiara il vecchio re di Cittadella… Obbligali a costruire, insieme, una torre e tu li cambierai in fratelli. Mentre se vuoi che si odino, getta loro del grano” (cfr Una morale per un mondo che cambia, Cittadella Editrice).
Voglio augurarmi che  i 5Stelle riusciranno a cogliere senza tentennamenti le occasioni della storia: scegliendo la saggezza piuttosto che la presunzione; preferendo il rischio dell’insolito rispetto all’egoismo delle piccole certezze; provando a cercare nuovi compagni di strada per “costruire” il futuro, senza pensare a “spartirsi il grano” (il potere) come fanno, da sempre, gli altri politici!
Quanto vorrei che questa non fosse, solo, una stupida utopia!

   michelecriscuoli.ilponte@gmail.com

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: