ESTRATTI VEGETALI PER CURARE L’APPARATO RESPIRATORIO
Attualmente uno dei grandi problemi della sanità nel mondo e, quindi anche nel nostro Paese, è la prevenzione e la cura delle malattie respiratorie. Il 20% di tali patologie nei Paesi più industrializzati sono imputabili a fattori ambientali e colpiscono prevalentemente i bambini ed i poveri. A proposito di ambiente, apriamo una parentesi per riportare una nota dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che dice che il 25% delle malattie degli adulti ed il 33% di quelle dei bambini al di sotto deli cinque anni è causato da fattori ambientali. Tali fattori dipendono dagli effetti diretti di agenti chimici, biologici, radioattivi e dallo sviluppo urbano e dall’utilizzo incongruo del territorio e dei trasporti. Tornando alle malattie dell’apparato respiratorio, va detto che esse rappresentano la terza causa di morte in Italia dopo la malattie cardio-vascolari ed i tumori. Il 50% di queste morti è legato alla bronchite cronica ostruttiva. Proprio questa malattia, insieme all’asma, colpisce il 20% della nostra popolazione al di sopra dei sessantacinque anni, “conquistando” il terzo posto tra le cronicità dopo l’artrosi e l’ipertensione. Tale “epidemia” ha un impatto importante tra i costi socio-sanitari, perché è tra le maggiori cause di ricovero in ospedale ed in più sancisce purtroppo la perdita di autosufficienza nell’anziano, contribuendo a quella famosa fragilità della terza età. Si calcola anche che si perde il 13% di anni di vita in buona salute. Ogni tre anni si raddoppia in Italia il numero dei ricoveri per malattie respiratorie: 48mila nell’anno 2000 e 98mila nel 2003, con una media di 35mila morti l’anno. Se si continua così, esse diverranno nel 2020 la terza causa di morte al mondo e la quinta per invalidità dopo la cardiopatia ischemica, la depressione grave, gli incidenti stradali e le vasculopatie cerebrali. Per prevenirle e ridurne l’incidenza si deve agire sui fattori socio ambientali e correggere il primo fattore di rischio in assoluto che è il fumo della sigaretta, sia attivo che passivo. In Italia fumano dodici milioni di persone ed il 45% di queste sviluppa la malattia cronica il cui danno è proporzionale alla quantità globale di sigarette fumate durante la vita, anche se è importante la quantità quotidiana. Dopo la carrellata sulle problematiche che comportano le patologie respiratorie, è doveroso indicare quali rimedi naturali possono essere di aiuto nella prevenzione e nel trattamento di sindrome influenzale e parainfluenzale, ma anche come adiuvante nelle terapie antibiotiche e nella profilassi in genere. Partiamo dal salice bianco, che poi è la pianta dalla cui corteccia è derivata l’aspirina, di cui oggi è il “sostituto” naturale, un vero e proprio FANS perché antipiretico, antifebbrile, analgesico ed antireumatico. E’ in pratica un’aspirina senza effetti collaterali. Le regine delle piante immunostimolanti sono le echinacee, piante ornamentali o aromatiche dai petali viola e note per l’utilità nelle malattie da raffreddamento, nelle sindromi influenzali ed in genere nelle affezioni delle vie respiratorie. Hanno una controindicazione: possono provocare reazioni allergiche. Ottimo espettorante e secretolitico è il timo con le sue 49 varianti e le foglie grigio-verde, ed il cui composto principale è il timolo capace di essere battericida, fungicida ed antisettico intestinale. Gli antichi Greci lo utilizzavano perché il suo profumo balsamico infondeva coraggio e forza in chi andava alla guerra. D’altronde in Greco timo significa forza, coraggio. Oggi il suo uso è allargato alla pertosse, alle bronchiti acute ed alle flogosi delle alte vie respiratorie. In Italia la corteccia e le bacche di sambuco sono utilizzate come diuretico e lassativo ed insieme al tiglio per le infezioni respiratorie. Con l’albero sempreverde della cannella si assemblano biscotti, dolci, bevande e liquori. Nella medicina tradizionale si usa per favorire la digestione, ma anche come antisettico e disinfettante naturale. Anche il tiglio ha la sua fetta di popolarità come sedativo, emolliente e spasmolitico, ma utile anche nella cefalea e nelle malattie respiratorie per combattere la tosse ed il catarro. Le api per costruire le difese dei propri alveari utilizzano i germogli delle foglie e cortecce degli alberi a cui viene dato il nome di propoli che l’uomo utilizza da secoli contro le malattie da raffreddamento e come antibatterici in quanto ne distruggono il citoplasma e la membrana cellulare, oltre ad inibirne la sintesi proteica. La rosa canina, il fiore dei boschi e delle siepi, diffusissima nel nostro Paese, possiede le bacche che costituiscono una fonte molto importante di vitamina C, oltre ai carotenoidi, ai flavonoidi, alla riboflavina ed agli zuccheri. Le bacche della rosa più diffusa in Italia costituiscono un presidio terapeutico molto diffuso, soprattutto d’inverno, per combattere le malattie respiratorie in qualità di antinfiammatori e vitaminizzanti. Altri antisettici ed antibatterici sono i chiodi di garofano, molto diffusi anche in cucina. Oggi usati anche come spasmolitici ed anestetici locali e per questo diffusi tra gli otorinolaringoiatri per le patologie oro-faringee e dai dentisti per curare le carie e le pulpiti. Altra sostanza “big” come attività immunostimolante è il ginseng siberiano (eleuterococco) che produce aumento del numero dei linfociti T, dell’interferone e della risposta anticorpale. La radice della pianta è ricca di polisaccaridi, ecco perché si può utilizzare come prodotto antiastenico e nel periodo di convalescenza, soprattutto dopo un’influenza o malattie respiratorie. Oggi se ne è allargato l’uso nella depressione e nell’insonnia, oltre che nel combattere l’aterosclerosi. Per le tonsilliti, le faringiti e le sinusiti un rimedio eccellente è rappresentato anche dalla radice della Baptisia che, oltre per le infezioni delle alte vie aeree, è usato ancher per le malattie virali e per le problematiche dell’apparato gastrointestinale. Ovviamente in natura ci sono molte altre sostanze che vengono utilizzate nelle patologie respiratorie e questi rimedi antichissimi sono molto importanti perché non solo fanno del bene, ma evitano l’utilizzo di sostanze chimiche vere e proprie che danneggiano l’organismo dell’uomo, già messo a dura prova dal vizio del fumo.
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