BUON COMPLEANNO FISC di Mario Barbarisi
Buon Compleanno FISC! La Federazione italiana dei Settimanali Cattolici, a cui questa testata è associata, compie cinquant’anni.
190 giornali presenti nell’intera penisola, isole incluse, con una tiratura settimanale di 1 milione di copie: giornali del territorio, di ispirazione cattolica, locali solo per diffusione. I temi trattati riguardano la vita della Chiesa e della Diocesi, politica, cultura, attualità, con rubriche ed inserti: argomenti che si prestano ad interessare il lettore, anche se non riguardano direttamente la provincia e la regione di appartenenza. E’ per queste ragioni che i giornali sono in rete; numerose testate, adeguandosi ai tempi e alla tecnologia, dispongono di un sito internet che non contiene solo la trasformazione della versione cartacea nell’online, ma anche contenuti diversi con rubriche e servizi.
La FISC rappresenta la celere risposta che gli intellettuali cattolici hanno dato in attuazione del Concilio Vaticano II. Il documento INTER MIRIFICA risale al 1963, tre anni dopo, il 27 Novembre del 1966 nasceva la Federazione dei settimanali cattolici, all’epoca contava circa trenta giornali diocesani. In quegli anni Papa Giovanni XXIII indicò alla Chiesa la strada: ascoltare i “segni dei tempi”.
Lo scopo della Federazione (FISC) era quello di fare rete, anticipando il concetto alla base della rete di internet, mettere insieme le esperienze diverse fra loro ma con principi e valori comuni. Monsignor Giuseppe Cacciami, direttore del settimanale “L’Azione di Novara”, tra i padri fondatori della FISC, scrisse:
“La nascita della FISC non è stata un atto burocratico, un’asettica operazione di pandette e di programmi di carta o la conclusione di alchimie complesse per dosare, a tavolino,le varie istanze di un Paese come il nostro. Possiamo scrivere serenamente e senza timore di smentite che la FISC è germinata da un’intuizione, di ordine ecclesiale e civile insieme, un’intuizione che potremmo più compiutamente definire Culturale-Cattolica”.
Il documento che identifica e delinea la FISC venne redatto sulla base delle indicazioni emerse nel dicembre del 1968, in occasione del convegno svoltosi a Brescia su “L’opinione pubblica nella Chiesa”. Un anno dopo, nell’Ottobre del 1969, il Consiglio Nazionale della FISC a Roma approvò all’unanimità “La Charta di Brescia”.
L’articolo 4 recita: “Elementi essenziali per il settimanale diocesano sono: il riconoscimento e il rispetto del valore fondamentale dell’opinione pubblica, il suo attuarsi nella Chiesa locale, l’osservanza delle norme professionali e tecniche del giornalismo”.
La Conferenza Episcopale Italiana ha sempre sostenuto il cammino della FISC, riconoscendo l’importanza dell’azione pastorale della Comunicazione.
Al n. 154 il Direttorio sulle Comunicazioni Sociali ricorda che “ La Chiesa in Italia considera suo dovere e diritto inserirsi attivamente nei processi della comunicazione sociale anche con iniziative autonome, sia per richiamare i valori umani fondamentali e annunciare il Vangelo”. Per quanto concerne la gloriosa storia della stampa cattolica, lo stesso Direttorio al numero 158 fa riferimento ai settimanali diocesani affermando che “per lungo tempo hanno costituito il principale presidio comunicativo”.
Nel 1988 nasceva il SIR (Servizio di Informazione Religiosa), un’altra straordinaria intuizione: un’agenzia di stampa online di supporto alla rete dei settimanali cattolici italiani.
In un’epoca fortemente segnata dalle continue e straordinarie evoluzioni tecnologiche la stampa tutta è chiamata a fronteggiare nuove sfide, una vera e propria lotta per la sopravvivenza, dovuta alla necessità di nuovi e significativi investimenti mentre crescono le difficoltà economiche a causa della crisi finanziaria e degli aumenti dei costi di carta, trasporto e manodopera. Chi riteneva che la migliore risposta a tali fattori fosse costituita dall’abbandono della stampa su carta e dall’avvento del digitale, non ha avuto ragione: l’esperienza sta dimostrando, infatti, che i due elementi si completano: l’uno non esclude l’altro. Del resto la storia degli strumenti per la Comunicazione ci insegna che l’invenzione della radio non ha cancellato il giornale cartaceo, lo stesso accadde con l’invenzione della TV, restarono in vita, rafforzandosi, carta stampata e radio. Internet è uno strumento utile e straordinario, la crisi che vive attualmente l’editoria è dovuta essenzialmente alla scarsa volontà e capacità di investire nel settore della Comunicazione, lasciando, in tal modo, che l’informazione finisca nelle mani di pochi gruppi di potere, cancellando, di fatto, la conquista del pluralismo alla base delle istituzioni democratiche.
In quest’ottica la Stampa Cattolica è destinata nel futuro non solo a sopravvivere, nonostante le innumerevoli difficoltà reali, ma a recitare un ruolo da protagonista, essendo libera per definizione ed ispirata al compimento di una missione specifica di educazione e formazione culturale del lettore, ricercando la verità, come ricorda l’evangelista Giovanni nell’Apocalisse: “et veritas liberabit vos”.
Questa frase è diventata il motto che accompagna il nuovo corso di questa testata, fondata 40 anni fa, che vive una stagione positiva grazie alla volontà del Vescovo Francesco Marino, il quale ha dimostrato di credere nell’importanza della Comunicazione e nell’azione pastorale e culturale che svolge la stampa, e grazie ad un gruppo di volontari che collabora con impegno e dedizione alle molteplici attività di redazione.
Chi segue il giornale conosce bene le tappe che hanno segnato il percorso de IL PONTE negli ultimi 5 anni: oltre al gratificante successo dei lettori, i tre premi nazionali e i numerosi riconoscimenti del mondo accademico e culturale. Il tutto è stato possibile anche grazie al sostegno della Federazione di cui con orgoglio facciamo parte e alla quale auguriamo una lunga vita.
Sabato 9 Aprile Papa Francesco accoglierà in Piazza San Pietro i rappresentanti delle 190 testate che aderiscono alla Federazione Italiana dei Settimanali Cattolici per celebrare il Giubileo della Misericordia, ricordando 50 anni di storia e di impegno.