LA PRESSIONE ARTERIOSA SI MISURERA’ CON IL TELEFONINO
La pressione arteriosa è la forza con cui il sangue spinto dal cuore, preme contro le pareti delle arterie. Se tale pressione è alta e si mantiene a lungo su valori superiori alla norma crea danni d’organo specialmente al cuore, ai reni ed al cervello. Negli Stati Uniti è la malattia più diffusa in assoluto che colpisce un americano su tre. Il problema importante è che può non provocare sintomi, per cui per anni è presente nel nostro organismo e fa danni prima che venga scoperta. La pressione tende ad aumentare con l’età, per cui più si invecchia ed è più necessario condurre uno stile di vita sano con un’alimentazione con ridotto apporto di sale, per non ritenere acqua. Ovviamente allo stile di vita ed all’attività fisica necessaria comunque si deve associare anche una terapia, possibilmente prescritta da un medico e non dal vicino di casa. Spesso si sente dire che è importante possedere valori pressori minimi bassi e massimi non troppo alti. In realtà, quando si misura la pressione si ha il riscontro di due numeri di riferimento: la pressione sistolica massina e la pressione diastolica minima. La massima corrisponde a quando il cuore pompa il sangue e la minima quando è a riposo tra due battiti successivi. Esiste una unità di misura che corrisponde ai millimetri di mercurio ed ecco perché dopo ai due valori delle due pressioni si aggiunge “mmHg”. L’ipertensione arteriosa ha subito negli ultimi decenni varie classificazioni. Si parte dal considerare normale la pressione di 120 la massima ed 80 la minima, mentre la cosiddetta preipertensione dovrebbe avere valori di 140/90 mmHg. L’ipertensione di primo grado arriva a 160/100 e quella di secondo grado a valori maggiori di 160/100. Molti individui chiedono al medico la causa dell’ ipertensione. Essa si presenta in solo due forme: la prima è quella più diffusa in assoluto e si chiama primaria o essenziale e significa che al momento non è conosciuta la causa. E questo tipo di ipertensione si sviluppa nel corso degli anni. L’altro tipo è l’ipertensione secondaria ad una patologia sottostante. Questa è la forma che può comparire all’improvviso senza prodromi però è legata a problemi renali, a tumori delle ghiandole surrenali, all’utilizzo prolungato degli anticoncezionali, a farmaci contro il raffreddore (soprattutto i decongestionanti e gli analgesici). Tra gli stupefacenti due prodotti su tutti: la cocaina e le anfetamine. L’ipertensione si riduce in sole due forme ma presenta tanti fattori di rischio. Prima di tutto è importante l’età perché la malattia aumenta la propria diffusione con l’invecchiamento, per il sesso perché è più diffusa tra gli uomini che tra le donne, le quali solo dopo la menopausa hanno maggiori probabilità di ammalarsi. E’ importante anche la razza perché i neri si ammalano di più e prima dei bianchi che hanno anche un minor numero di complicanze (infarti ed ictus soprattutto). La pressione arteriosa alta tende ad essere ereditaria per cui vanno tenuti in debito conto i precedenti familiari. I fattori di rischio che possono essere tenuti sotto controllo sono tanti. Il primo è l’obesità perché maggiore è il peso e maggiore è la forza necessaria per fornire ossigeno ai tessuti in periferia, quindi maggiore è la quota di sangue e maggiore è la pressione sulle pareti delle arterie. Il secondo fattore di rischio è la sedentarietà. I soggetti che non fanno un passo tendono ad avere una frequenza cardiaca maggiore, oltre al rischio del sovrappeso. Terzo in ordine di importanza è il fumo che da una parte fa temporaneamente aumentare la pressione e dall’altra i suoi componenti danneggiano le pareti delle arterie. Del sodio abbiamo già detto per la ritenzione idrica, ma è importante anche l’insufficienza di potassio e di vitamina D che influisce su un enzima renale che aumenta la pressione. Danneggiano il cuore: l’alcool, i livelli eccessivi di stress e le patologie croniche per non sottacere il “contributo” nelle donne nel periodo della gravidanza. Si parla sempre di gravidanza negli adulti ma da alcuni anni sempre più bambini per via di problemi renali o cardiaci presentano ipertensione. Meno male che oggi si possono misurare i livelli di tale parametro vitale direttamente da casa o da dove si vuole grazie alla possibilità di poterlo fare con una semplice “app” sul telefonino. Quando nel 1973 Martin Cooper, capo degli ingegneri della Motorola, fece la prima telefonata con un apparecchio che pesava 1,1 Kg e con una pila enorme ma che durava 30 minuti, nessuno poteva immaginare che oggi si potesse adoperare il nostro oramai “smartphone” (telefono intelligente) per trasmettere gli elettrocardiogrammi e per poter misurare la pressione arteriosa. Infatti la settimana scorsa sulla rivista dell’Associazione medica americana è stato pubblicato uno studio realizzato presso la Scuola di Medicina di Baltimora in cui la pressione arteriosa è stata monitorata con un telefono cellulare. Lo studio è stato condotto su 85 soggetti, di cui 44 donne (52%) con un’età media di 57 anni. Il 45% era iperteso e quasi tutti erano sotto terapia antipertensiva. Misurandola con un’applicazione (app) sul telefonino l’80% degli ipertesi presentavano una pressione normale. La valutazione delle misurazione con lo smartphone va valutata meglio anche se tra poco avremo una regolamentazione in tal senso. Va comunque detto che la pressione misurata nello studio del medico può essere sbagliata perché esiste ed è sempre più diffusa l’ipertensione da camice bianco! In realtà anche i valori pressori misurati nello studio del medico di medicina generale possono non rispondere ai valori reali perché risentono delle problematiche ambientali, ecco perché la misurazione con il telefonino se disponibile e facilmente utilizzabile è considerata più accurata e ci permette una migliore gestione del paziente in relazione alla patologia. La pressione cosiddetta a “domicilio” correla meglio con il rischio di eventi e ci può dare la pressione nei vari momenti del giorno e ci può anche dire che tipo di “dipping”, nel senso di quanto diminuisca durante il sonno. Per i pazienti anziani, per gli obesi, per i sovrappeso, per gli ipertesi “borderline” (ai limiti della norma) che non fanno terapia è certo che la misurazione della pressione attraverso il telefonino comporta una gestione migliore della patologia, ma soprattutto una migliore definizione del rischio cardiovascolare.
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