La biopsia, dermatologica e liquida

 

 

Nell’ articolo del 27 febbraio abbiamo visto che quando sulla base di osservazioni cliniche, radiologiche o strumentali, si pone il sospetto di una malattia, a volte è necessario confermare tale sospetto con un esame di laboratorio, l’esame istologico, che dia la certezza del tipo di patologia (benigna o maligna) e che consenta di definirne con precisione le caratteristiche (gravità, estensione, quindi possibili terapie). La biopsia viene eseguita al fine di escludere o confermare un sospetto di malattia (ad esempio infiammazione, infezione, degenerazione o tumore), cioè di arrivare a una diagnosi istologicamente certa. Si esegue incidendo con il bisturi la lesione che verrà messa in una provetta contenente formalina ed inviata al laboratorio di Anatomia Patologica.  Quindi si chiuderà la ferita con dei punti di sutura e, per evitare infezioni, si prescriveranno degli antibiotici. Il paziente dovrà poi muoversi il meno possibile per evitare che la ferita si apra per cedimento della sutura.
Si tratta quindi di una metodica invasiva, che richiede l’asportazione di cute e successiva sutura. Il dolore, fortunatamente, si avverte solo nelle prime fasi della procedura ed è contenuto. Si avverte la puntura dell’ago e un fastidioso bruciore dovuto al Ph dell’anestetico che è diverso da quello della cute. Questa differenza d’acidità viene rilevata dalle terminazioni nervose nella cute e avvertite come bruciore cutaneo a livello centrale. Possiamo farci un’idea di quello che si prova pensando al dolore che tutti abbiamo provato pungendoci con un ago da cucito o graffiandoci con la punta di un cacciavite. Il bruciore è simile a quello che si avverte quando ci si  scotta con una goccia di caffè caldo. Nulla di particolarmente intenso quindi, ma le nuove tecnologie tendono a ridurre ulteriormente tale fastidio in quanto l’obiettivo principale di ogni medico è alleviare il dolore provocato dalle malattie e non di indurne ancora un altro. Per tale scopo si stanno elaborando siringhe prive di ago che consentono di iniettare farmaci ed anestetici con metodi pneumatici.
Per indurre l’anestesia locale si sono studiate e prodotte pomate contenenti miscele di anestetici che, massaggiate sulla cute, possono essere efficaci come gli anestetici per via iniettiva. Purtroppo, al momento, queste pomate riescono ad indurre un’anestesia di breve durata ed efficace solo per i piani cutanei superficiali, risultando di conseguenza poco adatte per una procedura chirurgica di una certa durata e profondità qual è la biopsia.
Di recente è stata descritta la cosiddetta biopsia liquida, che consentendo di rilevare i frammenti del DNA tumorale direttamente nei liquidi corporei (un semplice prelievo di sangue o di saliva) rivoluzionerà la diagnosi precoce dei tumori. Si tratta di  un nuovo test non invasivo che, da una singola goccia di saliva, consentirà di avere un risultato nel giro di 10 minuti e costerà poco meno di 30 euro
A presentare in dettaglio tale metodica diagnostica  è stato David Wong dell’Università della California di Los Angeles. L’annuncio è stato dato nel corso del Congresso dell’Associazione Americana per l’avanzamento delle scienze.
Attualmente sono allo studio e in sperimentazione altre simili procedure per rivelare le neoplasie ematologiche.
”Se la ‘targa del tumore’ è in circolazione nel sangue o nella saliva di una persona – dice Wong – questo test la rileva. Serve solo una goccia di saliva e possiamo avere i risultati in circa 10 minuti”.
Secondo il ricercatore l’esame sarebbe affidabile al 100%, e potrà essere fatto nello studio del medico, in farmacia o in casa.
Finora il test della saliva si è mostrato accurato sul tumore ai polmoni. Secondo Wong l’approvazione da parte della Food and Drug Administration (l’agenzia che regola i farmaci e le procedure mediche in USA) dovrebbe arrivare entro due anni, ed essere disponibile in Inghilterra tra 4 anni. La biopsia liquida della saliva potrebbe essere la chiave per la diagnosi precoce di alcuni tumori, come quello del pancreas, per cui attualmente non ci sono screening precoci efficaci. ”Più avanti – conclude il ricercatore-  potrebbe essere possibile avere un test in grado di rilevare contemporaneamente più tipi di tumore”.

Per saperne di più:
http://ww5.komen.org/uploadedfiles/Content_Binaries/806-380a.pdf
http://www.cancer.org/treatment/understandingyourdiagnosis/examsandtestdescriptions/forwomenfacingabreastbiopsy/breast-biopsy-biopsy-types
http://www.nlm.nih.gov/medlineplus/biopsy.html
http://www.skincarephysicians.com/skincancernet/biopsy.html
http://www.radiologyinfo.org/en/info.cfm?pg=biopgen

raffaele iandoli.ilponte@gmail.com

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